A Borgo Valsugana, “Attenti ai più piccoli”

A luglio il Grest, in due turni, ha animato la struttura di via XXIV Maggio di giochi, attività e riflessioni

Borgo Valsugana. Quello che troviamo a Borgo è un oratorio che a causa della pandemia, come tanti altri, ha dovuto limitare le sue attività. Alcuni segni di ripartenza sono il Grest e il “campeggio mignon”, che l’associazione Noi Oratorio Bellesini Aps ha organizzato durante l’estate. La fascia d’età più facile da coinvolgere è stata sicuramente quella dei bambini più piccoli, dall’asilo alla seconda elementare, che dall’11 al 13 giugno hanno potuto vivere la loro prima esperienza di campeggio lontani dalla famiglia: da qui il nome “campeggio mignon”. “Eravamo sette animatori per circa trenta bambini, divisi in due ‘bolle’ da quindici persone ciascuna”, spiegano Jessica Oss e Asia Motter, due animatrici. Protagonista del “campeggio mignon” è stato l’elefante Elmer, personaggio di un libro di David McKee. La sua immagine era anche impressa sulle magliette che gli animatori hanno preparato per i bambini. “Ciò che Elmer vuole trasmettere è l’importanza di essere se stessi”, dicono Jessica e Asia.

A luglio, poi, è stata la volta del Grest, diviso in due turni, dal 19 al 23 e dal 26 al 30; due settimane durante le quali le sale della struttura di via XXIV Maggio si sono riempite di giochi, attività e riflessioni. I circa trenta bambini, dalla prima alla quinta elementare, guidati dai loro animatori, hanno potuto scoprire e approfondire le tematiche del rispetto ambientale, del riciclo, del riuso e del risparmio. “Avevamo un libretto che faceva da glossario per la nostra storia”, racconta Raffaella Furlan, animatrice diciannovenne. “Ogni giorno un nonno e la sua nipotina viaggiavano in alcuni luoghi del mondo che offrivano l’occasione di analizzare alcuni di questi temi: in Amazzonia, ad esempio, il nonno spiegava alla bambina il problema della deforestazione. Invece, nel Circolo Polare Artico parlavano dello scioglimento dei ghiacciai”. Durante il Grest, i bambini hanno anche avuto l’occasione di fare due uscite, per scoprire l’arte casearia e la cura del verde in un vivaio di Borgo.

Come ci raccontano le animatrici che incontriamo, se da una parte è facile coinvolgere i bambini piccoli, che su spinta dei genitori hanno partecipato alle iniziative proposte, dall’altra è molto difficile intercettare gli adolescenti. Ed è proprio su questa fascia d’età che vuole lavorare il progetto “Noi siamo fuori”. “Già da prima che scoppiasse la pandemia non avevamo più il gruppo giovani”, riflette Eleonora Marchi, vicepresidente dell’associazione. “Abbiamo sempre organizzato degli incontri tra noi animatori, perché di fatto gli adolescenti sono tutti animatori. In futuro però vorremmo tornare a incontrarci anche come gruppo giovani”.

Un altro campo dove l’oratorio è sempre stato attivo è la solidarietà: sono state molte le iniziative proposte nel corso degli anni dall’associazione Noi Oratorio Bellesini Aps. Una delle ultime è la campagna “Abbiamo riso per una cosa seria”, promossa in collaborazione con Focsiv, che attraverso la vendita di pacchi di riso cento per cento italiano si impegna nella difesa della dignità dei lavoratori e del diritto al cibo sano e di qualità per tutti, e intende anche dare valore all’agricoltura familiare come risposta alla crisi globale, alle migrazioni e ai cambiamenti climatici. Il ricavato della vendita di quest’anno è stato destinato al progetto “Orti Didattici” di Accri (Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale). Un’iniziativa che, attraverso la cura di alcuni orti da parte di alunni e insegnanti, rifornirà sei mense scolastiche di altrettante scuole primarie nell’area di Iriamurai e Mutuobare in Kenya.  Prima della pandemia il gruppo animava una volta all’anno la “Festa dei Compleanni” organizzata nelle sale dell’oratorio dagli operatori dell’associazione GAIA – Gruppo aiuto handicap – di Borgo Valsugana.

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