Chi ha tempo di pregare?

Le testimonianze di chi si offre agli altri nella preghiera

Come si presenta oggi l’Apostolato della Preghiera? Sarebbe impossibile stendere un elenco di modalità ed avere un quadro preciso.

Una monaca alla soglia dei 90 anni racconta: “Da tutta la vita vivo l’AdP: recito la preghiera con le intenzioni della Chiesa e sento così di dare il mio personale contributo”. Nessuno sa che lei c’è, eppure lei offre ogni mattina la sua giornata in comunione con tutta la Chiesa.

Ogni tanto arriva nella sede dell'Adp una telefonata: “Mi mandi, per piacere, un blocchetto con le intenzioni di preghiera mensili che le voglio distribuire in parrocchia?”. Ciò sarà magari frutto della visita, in quel paese, di una delle tante zelatrici dell'Apostolato della Preghiera, che vivono con passione lo Spirito dell’AdP: “Sono sola e ricevo 7 blocchetti. Non mi spavento. Quando sto bene di salute – racconta una di loro – inizio il mio giro di distribuzione. È una gioia per me incontrare gli ammalati, gli anziani che sono sempre così soli, ed invitarli ad impreziosire le loro giornate con l’offerta della loro sofferenza, per le grandi intenzioni della Chiesa. Riesco a visitarne 4 o 5, a volte qualcuno di più. Poi ritorno a casa perché sono stanca, ma sono molto contenta. Anche oggi sono riuscita ad invitare qualcuno che era avvilito e scoraggiato a sentirsi Apostolo della Chiesa unendosi a Gesù nell’offerta del suo sacrificio. A volte mi invitano a recitare insieme la Preghiera dell’offerta e lo faccio volentieri perché così sento concretamente più vicino a me il mio prossimo”.

Anche nel Consiglio Diocesano si testimonia lo stesso entusiasmo nell’offrire il “proprio tutto” compatibilmente con le proprie possibilità: “Nel Consiglio non siamo in molti, e siamo piuttosto anziani, ma non per questo ci arrendiamo e restiamo senza iniziative. Abbiamo pensato: dobbiamo cominciare a pregare di più… ed allora abbiamo sorteggiato i nomi delle Delegazioni e dei Decanati della nostra Diocesi. Con entusiasmo giovanile abbiamo raccolto ognuno il proprio bigliettino e da allora abbiamo cominciato ad offrire la nostra giornata a Dio, ciascuno per la Zona Pastorale capitatagli. È un bell’impegno che dà valore apostolico a tutta la nostra vita!”. C'è anche chi prega per l'arcivescovo, chi per il vicario generale, c’è chi “offre tutto” per il seminario e per le vocazioni”.

Chissà quanto producono queste persone, senza tanti clamori: l’acqua che scorre sotto il terreno, nessuno sa che c’è, ma dove lei passa semina la vita!

Oggi non sono molti quelli che pregano. Probabilmente perché si è perso di vista il valore primario della preghiera. Nelle famiglie non c’è più tempo per pregare, tutti sono sempre di corsa. Chi sa fermarsi un momento?

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