L'intera comunità del Seminario, guidata dal neorettore don Tiziano Telch e dal padre spirituale mons. Lorenzo Zani, ha voluto celebrare il conferimento dei ministeri nella cornice inusuale della Messa parrocchiale della vicina comunità del Santissimo con tante famiglie (e i bambini anche intorno all'altare). Un clima di festa, sottolineato dal parroco don Giulio Viviani e dal coro giovanile, attorno ai due seminaristi – Francesco Viganò e Luca Tomasi – che hanno ricevuto l'accolitato e Paolo Andreolli per il lettorato, futuro diacono permanente.

L'Arcivescovo, nell'omelia, ha collocato l'evento dentro la scelta vocazionale orientata alla missione: “Nel cristianesimo non c’è uno spazio per un ripiegamento del singolo su se stesso”, ha osservato stigmatizzando “le recenti opposizioni da parte di molti ad accogliere rifugiati e profughi anche nel Trentino, benché il Papa abbia già denunciato a Lampedusa una cultura del benessere che rende insensibili alle sofferenze degli altri”

A proposito del lettore Paolo ha sottolineato che “la Parola va meditata nella liturgia e anche nelle nostre case. Chi la proclama nelle assemblee non può essere un semplice banditore, ma primo discepolo della stessa parola annunciata, voce per gli altri, senza dimenticare che il termine lector indica anche chi assiste il docente universitario e quindi esige studio da parte nostra.

Ha poi spiegato che “il termine “accolito” nella sua radice greca indica colui che segue, che accompagna, ed è coerente con l’evento che si sta celebrando. Ringraziamo vivamente Francesco e Luca per la disponibilità ad assumere un tale ministero, che esprime in modo eminente anche quello di tutti coloro che partecipano più attivamente nell’Eucaristia: pensiamo ai coristi, ai chierichetti, al sacristi, a chi favorisce la solidarietà, ed anche a chi predispone l’addobbo e la pulizia degli edifici sacri, così che siano accoglienti e luoghi che educano alla santità di Dio e all’essere comunità che vive la speranza e la carità”.