Al Santuario di Piné domenica 14 agosto si celebra la Pasqua Mariana dell’Estate

Mons. Tisi con i rappresentanti degli anziani al santuario di Montagnaga di Pinè nel settembre scorso. Foto © Gianni Zotta

Torna anche quest’anno l’appuntamento ormai noto e apprezzato della “Pasqua Mariana dell’Estate”: denominazione che connette l’evento dell’Assunzione di Maria con la la Pasqua di morte e risurrezione del Figlio, Gesù.

La celebrazione, presieduta come di consueto dall’arcivescovo Lauro Tisi, inizierà al Santuario di Piné alle 20.30 di domenica 14 agosto con la Liturgia della Luce, e proseguirà con la processione-fiaccolata verso la Comparsa, dove si completerà con la celebrazione della Messa dell’Assunzione.

Il Santuario richiama volentieri i dati della Tradizione cristiana relativi alla solennità del 15 Agosto. Il termine “Assunzione” in riferimento a Maria è parziale; molto più adeguato quello della cristianità orientale che parla di “Dormizione”, con chiaro riferimento alla morte intesa cristianamente come un “addormentarsi nel Signore”.

Furono le Comunità ebreo-cristiane degli inizi a dare forma a tale tradizione (frammista di dati in parte storici e in parte leggendari, ma sempre comunque significativi).

Il sepolcro di Maria nella Valle del Cedron, in Terra Santa

Alla fine del secondo secolo tale tradizione trovò espressione scritta in una ventina di lingue diverse, dal caratteristico titolo “Dormizione della Vergine” o “Transito di Maria”. Vi si narra l’annuncio della morte, che Gesù stesso avrebbe recato alla madre, la sua sepoltura ad opera degli apostoli in una tomba scavata nella roccia nella Valle del Cedron, e l’intervento del Figlio che le avrebbe dato nuova vita, rendendola partecipe della sua risurrezione.

Espressiva in tal senso la raffigurazione iconografica di tutto l’Oriente cristiano: se all’inizio era stata Maria a reggere tra le sue braccia il Figlio bambino, alla fine è lui stesso a recare in braccio la Madre, risuscitata a nuova vita. Maria, pertanto, ha conosciuto la morte come tutti gli umani (le parole “nell’ora della nostra morte” la trovano competente ed esperta!), e in stretta sintonia con il Figlio ha pure condiviso la sua risurrezione e l’ingresso nel Cielo di Dio.

Quanti hanno peregrinato in Terra Santa (sono molti anche in Trentino ormai) ricorderanno che nella Valle del Cedron, a pochi passi dal Getsemani, si venera il sepolcro di Maria, scavato nella roccia. Vuoto.

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