“Sull’esempio dei miei frati”

Francesco Patton spiega il suo compito delicato, ispirandosi allo spirito di servizio che altri francescani trentini (Kaswalder, Ravanelli, Frapporti…) hanno svolto per amore della terra di Gesù

L'annuncio che sarà un francescano trentino a sostituire dopo 12 anni fra Pierbattista Pizzaballa come Custode di Terra Santa è stato diffuso venerdì 20 maggio alle 12 dalla sala stampa vaticana. La nomina di fra Francesco Patton, 52 anni, finora guida della Provincia dei frati minori di San Vigilio (vedi sotto), è stata sottolineata con gioia dall'Arcivescovo Tisi in una nota di augurio condivisa con mons. Bressan per “un compito tanto impegnativo in quella terra dove tutto è nato”. “Ti assicuriamo – continua il messaggio – tutta la nostra vicinanza nella preghiera, insieme all'augurio che la tua capacità e il tuo spirito di servizio possano favorire quei percorsi di pace e di fratellanza a cui il tuo fondatore, San Francesco, richiama tutti. Ti sia compagno, accanto alla fede, lo spirito di saggezza, solidarietà e concretezza del tuo amato Trentino".

“Ho accolto questa nomina con gioia ma anche con trepidazione – ci ha dichiarato fra Francesco nella prima intervista alla radio diocesana -, quello che sono chiamato a svolgere è un servizio molto delicato in una realtà complessa, importante per l'Ordine e per la Chiesa; una terra in cui – come dice il Papa – bisogna costruire ponti. E' un servizio che richiederà molta umiltà da parte mia”.

Quali saranno i suoi compiti specifici, fra Francesco?

La Custodia di Terra Santa è una provincia religiosa francescana (estesa anche in Siria, Giordania, Egitto, Libano con una presenza a Rodi e a Cipro, n.d.r.) che ha principalmente il compito di “custodire” i luoghi santi. Il mio primo ruolo sarà, dunque, a servizio dei 260 frati che vivono nei territori della Custodia. Tra i loro compiti, anche accogliere i pellegrini e favorire l'approfondimento dello studio biblico. Fondamentale è poi il servizio pastorale a favore della comunità, le “pietre vive” di oggi, nelle parrocchie e attraverso le scuole.

Avrà poi compiti di mediazione…

Sì, al Custode e ai confratelli è chiesto di svolgere un servizio alla convivenza tra le Chiese; ci troviamo a vivere insieme con i cristiani di altre confessioni, con cui si condivide la gestione di alcuni luoghi santi, il più importante dei quali è il Santo Sepolcro. E poi c'è il dialogo con le altre religioni, con il mondo islamico e quello ebraico. Anche in questo dovrò avere l’umiltà di chi va ad imparare.

Che cosa la legava fino ad ora alla Terra Santa?

Innanzi tutto il mio essere francescano. E’ una terra particolarmente amata da Francesco, che si era recato pellegrino in quei luoghi nel 1219 cercando di vivere la realtà dell'incontro . Ma alla Terra Santa mi lega il ricordo di vari confratelli che lì hanno donato la loro vita nello studio, nelle iniziative di convidisione e nel servizio ai santuari: in particolare padre Pietro Kaswalder, padre Virginio Ravanelli, padre Casimiro Frapporti. Mi sento in continuità con l’amore che i frati trentini hanno sempre avuto per la Custodia di Terra Santa”.

Il suo messaggio per chi la legge in Terra Santa?

“Alle comunità cristiane chiedo di essere accolto come un fratello per poter dialogare con loro in quell’armonia delle differenze, di cui parla Papa Francesco”.

A Trentino inBlu in dialogo con voi

Venerdì 27 maggio alle 11.05 fra Francesco Patton torna ai microfoni della radio diocesana (con cui ha collaborato a lungo) come ospite dell’intervista “Radiografie”, condotta in diretta da Piergiorgio Franceschini. Potere intervenire con le vostre domande al numero oppure scrivendo a diretta@trentinoinblu.it.

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