“Who is bad? Brasil. Who is worst? Switzerland…”

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“And the fossil of the day goes to…SWITZERLAND!!”.Il paese elvetico si aggiudica il premio per essersi comportato da vero bullo nel corso del terzo giorno delle negoziazioni qui a Lima. Infatti, puntuale come un orologio, la Svizzera arriva prima al fotofinish, strappando l’ambito trofeo ad avversari di tutto rispetto: USA e UE.Come ormai viene ribadito da giorni, per raggiungere l’obiettivo di limitare a 2°C l’aumento della temperatura globale bisogna fare molto di più e prevedere dei fondi per aiutare i PVS é un’azione quantomeno necessaria. Nell’intervento di oggi la Svizzera  si é opposta a qualsiasi forma di accordo vincolante su forme di finanziamento per i PVS, aggiungendo anche che eventuali richieste e pressioni da parte degli stessi potrebbero seriamente minare un esito positivo  della Conferenza. Purtroppo sono i nostri amici brasiliani, colti con le mani nel sacco, a salire sul secondo gradino del podio: durante le negoziazioni hanno infatti affermato che non esiste il double counting delle emissioni di CO2 nei progetti di Clean Development Mechanism. E che significa tutto ciò? Il CDM è un meccanismo di flessibilità che ha come obiettivo la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso l’implementazione di progetti nei PVS e le emissioni evitate generano crediti. Il problema della doppia contabilizzazione dei crediti del Brasile è molto serio e si avverte l’urgenza di impedire che ciò accada.In realtà possiamo anche fare un’ampia lista di motivi che hanno portato il paese carioca a vincere questo premio: non aver firmato il documento durante il Summit di New York per azzerare la deforestazione entro il 2030, non aver dato la priorità all’energia pulita e aver aumentato in questo ultimo anno l’aumento della deforestazione in Amazzonia.Ma la vera sorpresa del giorno è l’assegnazione del “Ray of the Day”, premio molto raro, ma che simboleggia un raggio di luce nel mezzo di tanti fossil awards. Il fiore della speranza lo ha alzato AOSIS, primo gruppo a supportare durante questa COP la completa eliminazione delle emissioni di CO2 entro il 2050. A rendere questa vittoria ancora più importante è che altri paesi si sono aggiunti alla volontà di AOSIS, e nello specifico AILAC e la Norvegia. Raggiungere questo obiettivo e quindi compiere una transizione del 100% alle energie rinnovabili entro la metà del secolo è la nostra unica speranza per sottostare alla soglia dei 2°C. Certamente spostare gli investimenti e i sussidi dai combustibili fossili alle energie rinnovabili è un buon inizio.Sara Cattani

Edoardo Quatrale

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