Tsundoku, ad Arco una rassegna libraria dedicata ai temi cari ai giovani

È una di quelle parole intraducibili nella nostra lingua, ma starebbe a significare l’atto di acquisire materiale da leggere, ma lasciandolo accumulare da qualche parte nella propria casa senza leggerlo: è Tsundoku, il nome della rassegna libraria dedicata ai temi cari ai giovani, alle loro ansie, al loro mondo in rapida trasformazione ma anche alle loro speranze organizzata dal 21 al 29 ottobre dalla biblioteca civica “Bruno Emmert” di Arco, assieme al Centro giovani Cantiere 26 con la collaborazione di una lunga serie di realtà attive nell’ambito culturale.

“Il progetto, partito l’anno scorso, è una scommessa che abbiamo affrontato assieme a Cantiere 26 – ha spiegato Alessandro Demartin, direttore della biblioteca civica “Burno Emmert”, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta al centro giovani la mattina di mercoledì 19 ottobre – messa a punto grazie all’impegno di Natalia Bardaj, giovane che era da noi in servizio civile. Un rassegna che presenta libri legati al mondo dei giovani, ma non per forza di autori giovani: l’importante è che affrontino temi che stanno a cuore ai giovani, che potranno così essere condivisi con tutte le età. L’anno scorso abbiamo fatto un weekend, tra gli altri c’erano Carmine Abate e Jennifer Guerra, e l’apprezzamento e l’interesse son ostati tali da farci pensare a una seconda edizione”.

Alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre al direttore della biblioteca, gli assessori Guido Trebo (cultura) e Dario Ioppi (politiche giovanili), per Cantiere 26 il responsabile organizzativo Diego Farina e per la Comunità di Valle Tiziana Betta (promozione culturale e sociale). Presenti anche Stefania Santoni, collaboratrice del festival Eutropia, e Natalia Bardaj, dello staff organizzativo, che ha aggiunto: “Questa rassegna non è solo per chi ama lettura, ma propone temi interessanti della contemporaneità. Un aspetto che ritengo importante è che nasce da una sinergia ampia che va oltre la zona dell’Alto Garda con una serie di intrecci e di rapporti molto proficuo, integrato con l’apporto di Rockabout Radio e con le registrazioni degli eventi adattate al podcast. Gli incontri, quindi, saranno fruibili non solo da parte di chi potrà e vorrà esserci, ma da un pubblico molto più ampio; quello che mettiamo a disposizione è un piccolo, grande patrimonio culturale”.

Di seguito il programma degli incontri che si svolgeranno al Centro giovani Cantiere 26 a Prabi, l’ingresso è libero.

venerdì 21 ottobre
● ore 20: aperitivo a chilometri zero e presentazione della rassegna
● a seguire: Jonathan Zenti presenta «Problemi. Una guida per capire l’assurdità del presente» (Blackie, 2022), modera Simone Casciano.

sabato 22 ottobre
● ore 18.30: Ania Marziana e Michele De Stefano parlano di «Fumetti nello spazio cosmico», intervistati da Marco Tabilio.
● ore 21: “Cinemalteatro”, spettacolo teatrale, per la rassegna «Chi è di scena»

domenica 23 ottobre
● ore 17: Bruna Orlandi presenta «Nonostante, libera. Il racconto come atto terapeutico» (Giraldi Editore, 2018), in collaborazione con Eutropia Festival, modera Cecilia Bighelli.
● ore 19: aperitivo musicale con la Scuola musicale Alto Garda.

sabato 29 ottobre
● ore 18: Camillo Ischia presenta «La morte fa il suo giro» (edito da Araba Fenice).
● A seguire apericena con delitto (18 euro, su prenotazione).
● ore 21: Matteo Innocenti presenta «Eco Ansia. I cambiamenti climatici tra attivismo e paura» (Erickson, 2022), modera Ilaria Bionda.

Al progetto hanno collaborato anche Eutropia Festival (vincitore di un bando provinciale sulle pari opportunità) e una fitta trama di sinergie: associazione Araba Fenice, Book on Air (progetto del Piano B della Comunità di valle Alto Garda e Ledro), Centro studi Erickson, associazione culturale “Chi è di scena“, librerie “Due punti” e “Cazzaniga“, Rockabout Radio, Smag (Scuola musicale Alto Garda), The Elp e Gas, Alba Chiara Aps, associazione Andromeda, Amici di Famiglia Odv (associazione di volontari che collabora con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto) e associazione culturale Il Buco.

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