Mimmo Codino, simpatica mascotte

Ci vuole fortuna per vincere alla lotteria un maialino vivo durante una gita in campagna, la fortuna che ha Zuppi, sorellina minore del narratore de Il maialino che giocava a calcio (Feltrinelli Kids, età 8+). Una fortuna relativa, però, perché il loro papà non è molto contento della vincita e cerca in diversi modi di far lasciare la bestiola ad un contadino. Papà, però, è da solo contro tutta la famiglia e alla fine Mimmo, questo è il nome che i bambini danno al maialino, resta con loro: è troppo simpatico con quel suo minuscolo codino! Da qui, però, iniziano guai e peripezie, perché non è facile tenere un maiale in casa, anche se non è molto grande e anche se sul retro c’è un piccolo giardino. Dopo qualche malefatta della bestiola, inoltre, il proprietario della casa in cui vivono, non esita a cacciarli. Così, Zuppi, i suoi fratelli e i suoi genitori si trasferiscono in una casetta accanto a un campo di calcio e ben presto Mimmo Codino diventa la mascotte della squadra locale. Mimmo, però, non si accontenta di portar fortuna, vuole anche giocare e rincorre il pallone quando i giocatori sono stanchi. La sua carriera in campo, però, dura poco perché Mimmo infastidisce gli arbitri che gli assegnano un cartellino rosso per escluderlo dalle partite. Eppure nulla può fermare Mimmo e Zuppi: i due, insieme, fanno di tutto perché lo straordinario maialino corridore continui a giocare e diventi campione di calcio.

Una storia simpatica e divertente dal ritmo incalzante nonostante contenga diverse descrizioni, anche abbastanza lunghe, alle quali i lettori di oggi, i più giovani in particolare, non sono molto abituati. Trattandosi, comunque, di descrizioni funzionali alla comprensione dello sviluppo della narrazione, i bambini sicuramente accetteranno di fare un po’ di fatica a leggerle per scoprire cosa succede a Timmi in ogni nuovo capitolo.

Non è così facile trovare storie divertenti, relativamente facili e accattivanti da offrire ai piccoli che hanno da poco imparato a leggere, ma hanno bisogno ancora di un bel po’ di allenamento su testi che corrispondano ai loro interessi, e che non siano troppo difficili per non scoraggiarli. La storia del maialino giocatore è una di queste e vale la pena tenersela segnata, per consigliarla al lettore giusto.

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