Bypass ferroviario, i chiarimenti del Comune di Trento su 3 questioni dibattute negli ultimi giorni

“In questi giorni qualcuno ha affermato che nel tunnel della Circonvallazione ferroviaria non potranno passare i treni passeggeri, neppure temporaneamente. Questo significherebbe che l’intero progetto integrato sarebbe irrealizzabile, perché per interrare la ferrovia storica è necessario deviare temporaneamente i treni passeggeri nel bypass“.

Durante la conferenza stampa post Giunta comunale di lunedì 24 ottobre, il sindaco Franco Ianeselli e l’assessore alla Transizione ecologica Ezio Facchin hanno affrontato i temi attorno ai quali ruota il dibattito sulla Circonvallazione ferroviaria in questi giorni. Assieme a loro, anche il dirigente del servizio Mobilità e rigenerazione urbana Giuliano Franzoi, che è entrato nel merito dei temi.

“L’informazione però è falsa – ha affermato Franzoi continuando a parlare della notizia secondo la quale non potranno passare i treni passeggeri -: è stata desunta ritagliando un piccolo stralcio del parere numero 1 del Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Sennonché in tutte le intese e gli atti di approvazione si sottolinea come l’opera debba prevedere vie di fuga e misure di sicurezza anche per il traffico passeggeri”.

Ianeselli ha sottolineato che la diffusione di informazioni che non rispondo al vero rischia di inquinare il dibattito e di non consentire ai cittadini di formarsi un’opinione fondata sui fatti.

“Quando si prendono documenti intermedi, interlocuzioni – ha detto il sindaco di Trento -, e si dice che sono decisioni definitive allora si dà un’informazione che non risponde a verità”.

La seconda questione trattata è quella che riguarda il tracciato della Circonvallazione sotto la Marzola: “Nel primo parere il Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha chiesto a Rfi di sviluppare ulteriori approfondimenti sulla paleofrana della Marzola. Approfondimenti che poi sono stati fatti – ha spiegato Franzoi –. Quello era un parere istruttorio, sostituito poi dal parere finale e definitivo, che recepisce le indagini integrative e i nuovi sondaggi sulla montagna di Rfi insieme ad altri dati messi a disposizione dal servizio geologico della Provincia. Non a caso questo secondo parere del Comitato approva il progetto”.

La terza questione, riporta il Comune in una nota, è quella delle prescrizioni al progetto votate dalle assemblee consiliari del Comune e della Provincia: “Dopo la conclusione della Conferenza dei servizi è arrivata l’ordinanza della commissaria straordinaria Paola Firmi che recepisce integralmente tutte le prescrizioni, che dunque sono state incluse negli atti di gara – chiarisce Franzoi – Alcune sono state inserite già nel progetto di fattibilità tecnico economica (per esempio il prolungamento a nord di 165 metri della galleria), le altre devono essere sviluppate nel progetto esecutivo dalla ditta appaltatrice. L’ordinanza della Firmi è vincolante, come vincolanti sono le prescrizioni alla cui ottemperanza è subordinata l’approvazione del progetto”.

L’assessore Facchin si è soffermato infine sulla bonifica delle aree inquinate: “Qualcuno ha affermato che servono 350 milioni per bonificare i terreni su cui passerà la circonvallazione. Non so da dove escano questi numeri, visto che Rfi ha in progetto di fare un intervento lineare sul tracciato”. L’assessore inoltre ha anche stigmatizzato lo scetticismo di chi non ritiene possibile trasferire su rotaia l’attuale traffico dei tir in autostrada: “Stiamo assistendo all’intasamento del sistema autostradale – ha spiegato Facchin – Da 20 anni governi locali e nazionali pianificano il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia nell’ottica di migliorare le condizioni ambientali. Evidentemente chi è contro il progetto vuole mantenere i camion in autostrada”.

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