Ala, in inverno il cattivo utilizzo delle stufe a legna causa picchi di microparticelle: i consigli degli esperti

In inverno, ad Ala, si registrano picchi di microparticelle. Si tratta proprio del periodo in cui vengono accese le stufe a legna. Per questo è fondamentale – riporta il Comune – un utilizzo “consapevole e corretto” di questi strumenti.

Nel mese di dicembre il Comune di Ala ha organizzato due incontri sulla sicurezza della qualità dell’aria. Ospiti degli incontri sono stati i tecnici della Scuola provinciale antincendi e quelli di Appa, coadiuvati dai vigili del fuoco volontari di Ala.

I tecnici di Appa hanno presentato i dati relativi alla campagna di monitoraggio tramite la centralina installata presso la frazione di Santa Lucia. Secondo quanto riportato dai tecnici, la situazione presente in quel luogo – e su tutto il comune di Ala – non si discosta dalla situazione generale presente in tutto il territorio provinciale, e non è condizionata da emissioni provenienti da siti di produzione locale.

I valori misurati di PM 10 e PM 2,5 sono assolutamente nella norma, rispetto a quelli campione riferiti alla centralina test del Parco Santa Chiara a Trento, ed anche il benzo(a)pirene ha un andamento assolutamente comparabile con le altre realtà trentine.

È utile evidenziare come ci siano dei picchi massimi durante l’inverno, dovuti appunto alla combustione della legna, che poi spariscono completamente durante l’estate.

Durante il periodo invernale, hanno affermato i tecnici di Appa, il cattivo utilizzo delle stufe a legna – dovuto alla mancata manutenzione e pulizia e all’utilizzo di materiale combustibile non idoneo (carta, materiali compositi tipo multistrato, plastiche ed altro) o legname poco stagionato – sono responsabili della maggior parte dell’emissione in atmosfera di pericolosi gas tossici come il Benzo(a)pirene, gas cancerogeno generato proprio dalla cattiva combustione negli apparecchi da riscaldamento casalinghi, polveri sottili pm10 e pm2,5. Il dato riportato dalle ricerche svolte negli ultimi anni in questo settore sono chiare, si parla dell’80%.

“Non vogliamo che i nostri concittadini vengano meno alle tradizioni a cui la nostra gente è profondamente legata come l’utilizzo della ‘fornela’ – ha chiarito l’assessore comunale all’ambiente, Stefano Gatti -, però dobbiamo essere maggiormente consapevoli che il cattivo utilizzo porta inevitabilmente a rischi per la nostra salute, danni per l’ambiente e per la nostra sicurezza. Da qui la necessità di mantenere alta l’attenzione mediante appuntamenti di questo tipo che, grazie alla partecipazione di tecnici qualificati della Provincia e dei nostri vigili del fuoco volontari a cui va il nostro ringraziamento, possano implementare la conoscenza e la percezione del rischio e generare quel necessario cambiamento che ci permetterà in un futuro spero molto prossimo di riuscire a coniugare in positivo tradizione e sicurezza, confort e tutela dell’ambiente”.

Negli incontri si è parlato anche di realizzazione, manutenzione e relativa pulizia delle canne fumarie, la quale molto spesso viene sottovalutata, e la cui dimenticanza può generare seri problemi di salute (si pensi alle intossicazioni da monossido di carbonio, e di sicurezza: i dati parlano chiaro, in trentino la maggior parte degli incendi è dovuta al cattivo funzionamento delle canne fumarie che purtroppo in tanti casi provocano il propagarsi dell’evento al tetto ed alle altre strutture dell’edificio. La documentazione presentata durante gli incontri è consultabile sul sito del Comune di Ala.

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