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“L’esistenza spesso, appare più come un sepolcro, piuttosto che l’habitat della vita – è un passaggio dell’omelia dell’Arcivescovo Lauro nella Domenica di Pasqua. – Da qui deriva anche quel vero mobbing sociale che giudica e incasella, emettendo su tutto e su tutti sentenze senza appello”. Mons. Tisi parla poi di un disagio esistenziale sul quale si sorvola. “Fanno impressione – ammette Tisi – i dati sulle varie dipendenze, da cui nessuna età è esclusa”. A Pasqua la Chiesa celebra il Risorto che per l’Arcivescovo abita “nel quotidiano delle persone”. “Risurrezione – spiega – è l’onestà personale che ci invita a essere irreprensibili e sobri. Risurrezione è il tesoro prezioso di relazioni sociali costruite sull’ospitalità, la non violenza, la generosità, la sincerità. Risurrezione è spendersi per una comunità.” E conclude: “La Risurrezione non è solo la rivitalizzazione di un corpo morto, ma è la messa a nostra disposizione della vita di Dio che noi possiamo toccare e incontrare nella persona di Gesù”.