Medellìn, dove molto ebbe inizio

Venne aperta e inaugurata da Papa Paolo VI (fu il primo viaggio di un Papa in America Latina) nella città di Bogotá il 24 agosto 1968

La Conferenza episcopale latino-americana di Medellìn di 50 anni fa ha rappresentato una vera e propria rivoluzione copernicana per tutta la Chiesa del subcontinente perché l’ha rovesciata – gradualmente – da capo a piedi. Ed ha evidenziato palesemente il passaggio storico da un sistema di regimi di cristianità basati sul connubio trono-altare in cui, ad esempio, molti vescovi erano anche graduati di alto rango negli eserciti, ad una Chiesa di tipo popolare in ascolto delle ingiustizie e del grido degli oppressi (“Ingiustizia che grida al cielo”) che costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione.

Il Celam (Consiglio episcopale latinoamericano) dal 23 al 26 agosto ha celebrato l’anniversario con il convegno ecclesiale “Medellin 50 anni”, che si è tenuto proprio negli stessi locali del Seminario della città colombiana protagonista dell’evento del 1968.

L’appuntamento è stato promosso, oltre che dal Celam, dalla Confederazione latinoamericana dei religiosi e delle religiose e dal Segretariato Caritas dell’America Latina e Caribe, oltre che dall’arcidiocesi di Medellín.

Erano presenti più di 70 vescovi dell'America Latina e dei Caraibi, comunità religiose, rappresentanti del clero e laici di diversi paesi della regione. L’incontro si è aperto con la sfilata delle bandiere dei Paesi che compongono il Celam e della Parola di Dio.

Nel corso dei lavori sono stati ripresi e approfonditi alcuni dei temi fondamentali della Conferenza del 1968, ancora attuali, sono stati analizzati i nuovi segni dei tempi e progettata un’azione di evangelizzazione che, partendo dallo spirito di quella Conferenza, si arricchisca grazie al Magistero più recente della Chiesa latinoamericana e soprattutto grazie all’insegnamento di papa Francesco.

Medellin, è stato detto, ha rappresentato una Pentecoste per la Chiesa in America Latina, ma oggi, nel suo cinquantesimo anniversario, dobbiamo volgere lo sguardo alla realtà con gli occhi dello Spirito per riconoscere che abbiamo di fronte una nuova realtà che richiede nuovi apostoli. Il richiamo all’invito di Papa Francesco, che nell’Enciclica Evangelii Gaudium ha chiesto alla Chiesa un triplice movimento: discernimento, purificazione e riforma, mette tutti in un nuovo dinamismo pastorale. La realtà ci sfida e ci ricorda la necessità di essere santi, seguendo il progetto di Gesù nelle beatitudini che richiama anche la dimensione dell’impegno sociale.

In definitiva, è stato osservato nelle battute conclusive del convegno, la chiamata alla missione che Gesù rivolge ai discepoli diventa una chiamata per ciascuno dei partecipanti. Cinquant’anni dopo, fedeli alla metodologia del “vedere, giudicare e agire”, Medellin dovrebbe incoraggiare a trovare risposte nuove, per offrire prospettive per il futuro della Chiesa latinoamericana. Oggi più che mai la Chiesa deve farsi missionaria, muovendosi verso le periferie per evangelizzare tutti i popoli, in dialogo con il mondo contemporaneo; collaborando per una società inclusiva, equa e sostenibile; enfatizzando – nella formazione dei seminaristi – la dimensione pastorale, in modo che possano essere pastori che accompagnano il loro popolo ad essere presenza di Dio nel mondo ed investendo nella formazione dei laici, dando loro un ruolo più importante nell'evangelizzazione dei popoli.

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Pablino Ferreira, dottorando in Teologia Sistemati Recent comment authors
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Mi pare molto il rovesciamento di prospettiva che è stato possibile a Medellin già nel 1968.

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