Fa’ come Dio, diventa uomo!

Più volte nel corso dell’anno passato mons. Muser ha espresso preoccupazione per l’abbrutimento del linguaggio

Bolzano – Il messaggio di Natale del vescovo Ivo Muser parte dalla lettura del prologo del vangelo di Giovanni: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Dio, scrive il vescovo, “non è muto né resta senza parole, non si ritira in se stesso e non è autoreferenziale. È un Dio che ci rivolge la parola, che cerca e avvia il colloquio con noi. Dio si è fatto uomo”.

La parola, dunque: “Le parole hanno una forza tutta propria”. “Possono consolare ma anche demolire; possono costruire ponti, ma anche distruggerli. Le parole possono unire, ma anche impedire ogni relazione”. Quanto ai nuovi media “accanto a tante buone opportunità di rapportarsi con il prossimo” essi “forniscono anche strumenti con cui le persone attraverso le parole – spesso persino vili e anonime – attaccando altre persone, le mettono alla gogna, le denigrano e le emarginano sul piano sociale. ‘shitstorm’, così si definisce oggi una forma di esecuzione pubblica. E un’altra espressione famigerata è ‘fake news’ o ‘verità alternative’. Vengono consapevolmente messe in circolo parole o affermazioni false. Persino soggetti della vita pubblica, sociale e politica contribuiscono a questo pericoloso sviluppo, che produce insicurezza, diffidenza, sospetti. Questa realtà avvelena le relazioni sociali, politiche e personali”.

Più volte nel corso dell’anno passato mons. Muser ha espresso preoccupazione per l’abbrutimento del linguaggio. “La dignità della persona ha anche sempre a che fare con la dignità della parola. Auguro a tutti noi, in occasione di questa festa incomparabile, nella quale la parola di Dio si è fatta uomo, di poter trovare parole aperte, oneste e sincere l’uno per l’altro, e non parole che feriscono e distruggono ponti”.

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