Tra guerra e crisi torna il cinema in laguna

La Mostra del Cinema di Venezia sa ancora presentarsi in una veste accattivante capace di rivaleggiare con la antagonista di sempre, l’altrettanto celebrata Mostra del Cinema di Cannes. Lasciamo perdere la vergogna dell’enorme voragine non ancora colmata proprio davanti al glorioso Palazzo del cinema di Venezia, ulteriore capo d’accusa per questa amministrazione comunale già così compromessa e inquisita che almeno ha avuto il pudore di non presenziare alla cerimonia di apertura. Qualcosa è stato fatto: ad esempio il collegamento tra la Sala Grande e la Sala Darsena che funzioneranno all’unisono; salgono quindi a 5165 i posti disponibili mentre saggiamente si è rinunciato alle faraoniche e poco apprezzate decorazioni installate nelle ultime edizioni sulle facciate più esposte allo sguardo.

La selezione ufficiale della 71a edizione della Mostra del Cinema di Venezia comprende 55 lungometraggi, di cui 54 in prima mondiale. Concorreranno all’assegnazione del Leone d’oro 20 film (19 in prima mondiale). Restano le sezioni “Orizzonti” con 18 film e Venezia Classici con 19 film restaurati e 8 documentari. Se si pensa che per giungere a questo calendario i giurati hanno visionato 3377 si può essere indulgenti su alcune scelte non proprio condivisibili. I veterani del Festival che sperano ogni anno in film oltre che ben fatti, anche gradevoli da vedere, debbono rassegnarsi a Mira Nair, e al suo ossessivo folclore indiano, a Emir Kustarica, zingaresco e un po’ assurdo mentre potranno concedersi qualche breve sonnellino con Manoel de Olivera di solito molto noioso ma considerato imperdibile da vari critici.

Saverio Costanzo ha tratto la sua opera “Hungry Hearts” alla lettera “Cuori affamati”, dal libro “Il bambino indaco” del padovano Marco Franzoso che ha riservato grandi lodi alla capacità di Costanzo di rispettare il libro facendone però un film originale e autonome. L’intramontabile George Clooney fedele a Venezia sarà alla serata inaugurale assieme ad Al Pacino e Vigo Mortsen, salvo defezioni dell’ultimo momento. Peccato che il film di Olmi, non ancora completo, sia assente alla Mostra. Anche altre pellicole sono sfuggite al direttore Barbera che punta così alla sorpresa sottotraccia.

I temi di quest’anno comprendono le tematiche belliche passate e soprattutto presenti, la crisi economica mondiale e nazionale e, novità, la tematica letteraria come nei film “Neardeath expercince” e “Vita oscena” di Renato De Maria. Oltre al film di Costanzo ci aspettiamo nuove emozioni dagli italiani in concorso: Abel Ferrara con “Pasolini”, Mario Martone con “Il giovane favoloso”, Francesco Nunzi con “Anime Nere”. Martedì 26 agosto la Mostra celebrerà il centenario della Grande Guerra con “maciste Alpino”, film del 1916 in proiezione nella sala Darsena rinnovata.

Che la festa cominci!

Giacomo Botteri*

*ha collaborato Farida Monduzzi

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