Foglie arricciate? Colpa del diserbante

“La mia magnolia di circa 50 anni di età dallo scorso anno si presenta sofferente e con foglie ingiallite e arricciate. Avevo pensato si trattasse dell’esito della siccità estiva, ma anche quest’anno il fenomeno si ripresenta. Non vedo segni di malattia o presenza di insetti. Cosa posso fare? Oltre al valore estetico e ornamentale per me la pianta ha un grande valore affettivo”.
Serenella (Rovereto)

La signora ha inviato delle foto, ma ho voluto fare un sopralluogo sul posto. La splendida pianta (Magnolia officinalis), sempreverde, dalle caratteristiche foglie ovali e coriacee e fiori solitari grandi, dai colori bianchi o rosa, non presenta alcuna manifestazione di origine fitopatologica. Lo stato generale non presenta agenti patogeni (virus o fitoplasmi) conosciuti che possano causare analoghe sintomatologie. I sintomi fogliari riscontrati non lasciano però dubbio alcuno sulla natura dell’arricciamento e deformazione della vegetazione. L’esperienza decennale maturata nel campo delle malattie delle piante, produttive e ornamentali, mi dice invece (purtroppo) che la magnolia ha subito danni dovuti a diserbanti ormonici (2,4 D, MCPA) distribuiti sul terreno e che una volta assorbiti dall’apparato radicale hanno determinato la comparsa dei sintomi lamentati (decolorazioni delle foglie, deformazione, laciniature). Questi diserbanti hanno azione detta auxinosimile sulle erbe infestanti (dicotiledoni) e la loro funzione è quella di impedire lo sviluppo e crescita delle malerbe. Nell’agricoltura intensiva sono utilizzati per il diserbo in pre e post-emergenza dei cereali (frumento) e di prati e pascoli. Vengono altresì usati nel diserbo totale di aree industriali, sponde e canali, sedi ferroviarie. Visto che il terreno non pare sia stato oggetto di diserbo alcuno, non è da escludere che siano stati eseguiti interventi diserbanti sul terreno limitrofo (piazzale industriale e ferrovia). Lo stato vegetativo della pianta di magnolia non appare fortunatamente compromesso e pare di poter affermare che essa non morirà e che le manifestazioni in 1-2 anni si risolveranno con l’emissione di nuova vegetazione. Nel frattempo, si consigliano abbondanti apporti di acqua con lo scopo di far scendere in profondità (oltre le radici) il prodotto nocivo. In seguito aiutare la pianta con del concime organico e chimico.

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