Etiopia, “Un’esperienza toccante”

“Quello che ho visto e vissuto è stato, per l’ennesima volta, una catarsi umana, cristiana e psicologica”. Giovanni De Marchi è tornato da poche settimane dal suo ennesimo viaggio in Africa, una nuova esperienza all’insegna del volontariato nella missione di Modjo.

Una struttura gestita dal missionario della Consolata di Torino padre Paolo Angheben, da 36 anni uomo di Dio in terra di Etiopia. “Per me è stata una esperienza toccante”, ricorda De Marchi. “Ho baciato quella terra intrisa del sangue, del sudore e dei sacrifici di tanti missionari, suore e laici che svolgono la loro opera cristiana in tutti i luoghi di missione. Uomini e donne che non chiedono nulla per loro. Portatori di civiltà, di promozione umana, di speranza, lavoro e di fede cristiana. Di queste persone se ne parla poco e meritano tutto il nostro rispetto, affetto e riconoscenza”.

L’ultimo progetto che l’ha visto protagonista è quello della sala mensa dormitorio della scuola materna di Modjo, già inaugurata, che servirà 180 bambini della zona.Ho consegnato a padre Paolo Angheben la somma raccolta a Borgo e in Valsugana, tramite l’Associazione Altri Orizzonti guidata dal Presidente Armando Munaò”, spiega ancora Giovanni De Marchi. “A tutti quelli che hanno donato con amore vada il nostro sincero grazie, perché vivere e amare la vita è donarsi agli altri”.

In tutti questi anni, grazie al lavoro del nonno-vigile di Borgo e alla generosità di tante famiglie, sono state realizzate molte opere: la scuola di Daka Bora, il ponte “Della Stella, della Speranza, della Solidarietà” nel villaggio di Minne, la biblioteca a Debre Selam per 5 mila ragazzi del posto, la chiesetta intitolata “all’Emmanuele” ed un campo sportivo. I fondi raccolti sono serviti anche per pagare gli stipendi dei maestri dei 1.400 bambini delle scuole dei villaggi di Weragu e Minne. “Il rapporto con i bambini, anche in questo mio ultimo viaggio è stato splendido”, conclude De Marchi. “Quando mi vedevano ero circondato dalla loro allegria, mi prendevano le mani e me le stringevano. Sentivo il loro calore umano che io contraccambiavo gioiosamente. Ero veramente appagato. Ho fatto una nuova e interessante esperienza con venti giovani cattolici della missione, di cui nove ragazze. Alcuni lavorano come catechisti o infermieri. Assieme a fratel Vincenzo, missionario laico, ci siamo recati presso la casa di accoglienza ad Addis Abeba, retta da tre suore missionarie del Movimento Contemplativo Padre Foucauld di Cuneo, che ospita dai 15 ai 20 rifiutati dalla società. Quanto amore, dedizione, generosità, professionalità da parte di queste suore”.

Il nuovo progetto di padre Paolo Angheben è la costruzione di un centro multifunzionale nel villaggio di Alemtena (regione Wereda). Una zona semidesertica senza strade, elettricità, mezzi di trasporto ed acqua potabile. La regione è il deserto per la sanità: ci sono solo due piccoli centri con una sola infermiera ciascuno, per servire una popolazione di 450 mila persone. Il costo dell’opera, compreso l’acquisto di medicinali è di circa 8 mila euro. Chi volesse dare una mano può farlo con un’offerta sull’apposito conto aperto alla Cassa Rurale di Olle Samone Scurelle.

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