Passi di danza contro l’orrore

Con Armando Stefani (Tremembè onlus) un bilancio della campagna “Non voltarti dall’altra parte” contro il turismo sessuale

Una quindicina d’anni fa ha fondato, insieme ad altri, un’associazione, Tremembé, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un turismo sobrio e sostenibile. Armando Stefani è anche presidente, molto attivo e propositivo, della circoscrizione che comprende Cognola, Martignano, San Donà, Tavernaro e Villamontagna, la collina est di Trento. Sua, in particolare, l’idea dell’Argentario Day, manifestazione corale bellissima, occasione di esercizio di una cittadinanza attiva che richiama ad ogni occasione centinaia di persone per la pulizia, manutenzione e cura del territorio che si abita. Personalità poliedrica, un vulcano di iniziative, Armando Stefani ha una visione insieme locale e globale del mondo e delle relazioni tra le persone, sa coniugare il quartiere dove vive con il vasto mondo e in questo caso una pousada sulla costa atlantica brasiliana, nel Cearà. E proprio la piccola località turistica di Tremembè è stata in questi anni quella che chiama “un osservatorio privilegiato” per monitorare un fenomeno in crescita esponenziale, il cosiddetto turismo sessuale. Voli charter che partono settimanalmente dal “Catullo” di Verona e da Orio al Serio (Bergamo) e che vedono proprio la grande città di Fortaleza, nel Nordest del Brasile, come una delle mete più gettonate. “Come Tremembè – sottolinea Armando Stefani – non possiamo non farci carico di questo per stimolare una qualche riflessione”.

E’ un fenomeno che è risaltato recentemente anche sul territorio italiano e che vede coinvolte ragazze minorenni di 14, 15, 16 anni. Emerge in tutta evidenza la sfrontatezza e la prevaricazione di chi crede che con i soldi si può comprare tutto, che tutto è permesso. Proprio nel mercimonio – nel ridurre tutto a merce, persino la dignità delle persone – sta l’aspetto inaccettabile di quello che è un grave reato e un dramma, su entrambi i versanti. Per coloro che spesso sono rispettabili padri di famiglia, magari mariti “esemplari”, che non disdegnano la ricerca di quella che volgarmente chiamano “carne fresca” –usano proprio questa espressione. Sensazioni proibite sotto le parvenze della rispettabilità e al contempo il massimo dell’ipocrisia: si sviluppano così personalità scisse, dalla doppia faccia, “pirandelliane”. E un dramma, un trauma gravissimo che pesa nel proseguo della crescita per le ragazze adolescenti per le quali si ammanta come scelta personale e libertà d’atteggiarsi quella che sovente è solo una costrizione dettata da stringenti condizioni economiche di povertà se non di indigenza per sè e per la propria famiglia. Un reato – è da ribadire ad alta voce – che in Brasile non viene considerato con la giusta attenzione, assicura il responsabile di Tremembè. Troppo elevati i flussi turistici, con le agenzie che assicurano il viaggio e il soggiorno “tutto incluso”. E’ un’organizzazione che coinvolge alberghi e tour operator con l’unico scopo del profitto, del far soldi, senza guardare in faccia nessuno, senza nessuna remora di alcun tipo.

Quelli di Tremembè si sono cimentati in una campagna di conoscenza del fenomeno e di sensibilizzazione a Trento, nel Trentino e nel Cearà. Avendo avuto, in Brasile, anche un sostegno formale da parte dei responsabili dell’aeroporto di Fortaleza. Nel centro storico di Rio de Janeiro si è trovato il coinvolgimento di un Centro culturale con spettacoli di strada e altre manifestazioni. In Trentino l’occasione più recente è stata data dai Mondiali di calcio di quest’estate. Pure il Muse – precisa Stefani – ha dato la disponibilità dei giardini esterni per una serie di flash mob che hanno coinvolto 35 ragazze e ragazzi del Liceo musicale e del Coreutico, eventi che hanno richiamato l’attenzione della gente e dei media locali. Perché l’obiettivo della campagna è proprio quello “di far nascere qualche dubbio dentro il gruppo amicale di coloro che vanno all’estero per questo scopo”. Scardinare il supporto psicologico, rompere l’accondiscendenza “nell’ottica del cacciatore che si fa vanto della propria preda o delle proprie prede per poi offrire agli amici il trofeo”. Armando Stefani ci crede e come sempre nelle sue belle iniziative ci mette il solito entusiasmo, il proprio tempo e la fatica convinta.

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