La bicicletta tra ciclismo, storia, cultura e pace

La “Bianchi” usata dai bersaglieri durante la Prima guerra mondiale e la bici del record dell'ora di Francesco Moser nel 1986 rafforzeranno, nei prossimi giorni, il legame fra ciclismo, cultura, pace e Trentino

La storica “Bianchi” militare, compagna di tante avventure dei bersaglieri nel corso della Prima guerra mondiale, e la bici con le ruote lenticolari utilizzata nel 1986 da Francesco Moser, al “Vigorelli” di Milano, per battere il record dell'ora sul livello del mare rafforzeranno, nei prossimi giorni, il legame fra ciclismo, cultura, pace e Trentino.

“Grazie alla sinergia fra il nostro museo ed il 'Museo Francesco Moser', questi due preziosi cimeli – di mondi, quello della bicicletta e quello della guerra, apparentemente estranei tra loro – usciranno per la prima volta ufficialmente dalle loro sedi”, ha sottolineato il provveditore del “Museo Storico Italiano della Guerra” di Rovereto, Camillo Zadra, presentando a Gardolo di Mezzo, nella Cantina Moser, l'insolito gemellaggio. “Nel caso della 'Bianchi' modello 1912 da bersagliere, con moschetto per cavalleria M.91 inertizzato e sacca portaoggetti, del peso di circa 16 chilogrammi ma ammortizzata e dalle linee quasi di un'odierna city bike, c'è voluta l'autorizzazione della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, a riprova del valore storico-culturale di questa iniziativa promossa dal giornalista Diego Decarli”.

La “Bianchi”, che ha 101 anni proprio come le edizioni del Giro d'Italia partito da Gerusalemme una settimana fa, sarà ospitata a Maso Villa Warth durante l'Adunata Nazionale degli Alpini, in programma a Trento dall'11 al 13 maggio, per poi essere trasferita a Rovereto e tagliare simbolicamente il traguardo della cronometro individuale della corsa rosa, Trento-Rovereto, di martedì 22. Nello stesso periodo l'avveniristica bicicletta con la quale il “Checco nazionale” superò il muro dei 49 chilometri farà bella mostra di sé nel restaurato torrione Malipiero del museo roveretano, che registra già il tutto esaurito.

“Per me, sebbene inedito, è uno scambio quasi fisiologico, avendo fatto anch'io il militare nei bersaglieri, a Milano, proprio dove nel 1885 è stata fondata la pionieristica azienda Bianchi e dove avevo una bici simile a quella che esporrò insieme al cappello piumato della naia. Ricordo perfettamente la caserma ciclisti di viale Zara, accanto alla quale c'era la Fanfara che suonava tutto il giorno”, ha affermato Moser. “In corso Bettini a Rovereto, invece, ho vinto con tre o quattro minuti di vantaggio una tappa del Trofeo Baracchi, una delle mie prime gare da dilettante, disputata sulla strada tutta bianca del Monte Velo. In bici, inoltre, arriverà nella nostra Cantina anche un gruppo di alpini di Padova, uno dei tanti che hanno prenotato”.

Tanti (circa 200) sono pure i giovani ciclisti trentini che proprio in corso Bettini, il 22 maggio, chiuderanno la loro sfilata. “Sarà uno dei numerosi eventi collaterali del Giro d'Italia, che il Mart saluterà ed omaggerà, da lunedì 21 e fino ad agosto, con un progetto ispirato a Marcel Duchamp, dal titolo 'Rosa è la vita. Il colore più audace dell'arte moderna', ha spiegato il direttore dell'APT Rovereto e Vallagarina, Federico Milan. “Dal 21 al 22, nella Biblioteca Civica di Rovereto, si terrà l'esposizione documentaria 'Le Maglie Rosa del Museo del Ghisallo', il famoso museo del ciclismo in provincia di Como, mentre il 22, ai Giardini Perlasca, l'iniziativa 'Proteggiamo la salute di tutti' farà pedalare i bambini delle scuole cittadine”.

Passano gli anni insomma, ma, in un modo o nell'altro, la bicicletta – parafrasando il presidente del Comitato Trentino della F.C.I., Dario Broccardo – continua a favorire conoscenze ed esperienze.

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