Chimere, lavoro e felicità

Dal 7 al 15 luglio Pergine trasformata in un variegato palcoscenico. Quest'anno si parla di genere e identità

Possiamo essere felici lavorando? Siamo più felici non lavorando? Cos’è l’ozio? Cosa vuol dire perdere tempo? Sono alcune delle domande cui si cercherà di dare risposte il 14 e 15 luglio a conclusione della 42^edizione del Festival “Pergine Spettavolo Aperto”, quando sarà proposto un seminario internazionale su lavoro e felicità, con la partecipazione di ospiti internazionali. Sarà il momento conclusivo di nove giorni di spettacoli, proposti in 12 luoghi diversi, da sala Maier a Palazzo Hippoliti, da piazza Municipio al Teatro Comunale, piazza Fruet, ex Ospedale Psichiatrico, scuola Rodari, Rimessa delle carrozze e palazzo Montel. “Una ventina di spettacoli per interrogarsi sulla questione di genere ed identità che – afferma Cristina Pietrantonio, co-direttore artistico del festival con Carla Esperanza Tommasini che dall’anno prossimo ne prenderà in toto le redini – ben si sposa in un periodo storico dove i confini della propria identità sono messi in discussione e dove l’identità stessa della società si interroga su quale sia la propria forma”.

Un festival denso di spunti e suggestioni in cui immergersi per partecipare, riscoprire, mettersi in discussione, scontrarsi con posizioni forti. Un festival ancora una volta di rottura, una kermesse al di fuori dagli schemi, un cartellone originale e, spesso, anche provocatorio, come preannuncia anche il titolo “Chimere”. Una serie di proposte in linea con la storia di PSA, che dalle edizioni “pionieristiche” degli anni 1976-78 e cresciuta con la costruzione del teatro all’aperto e l’affido della direzione artistica a Marco Bernardi dal 1981 al 1993. Poi il moltiplicarsi dell’offerta di spettacoli suggerisce di compiere un primo passo di rottura con il modello del “Festival laboratorio” e passare, una decina di anni dopo, alla proposta “La città dei matti: l’Arte di essere fuori”, con la riapertura degli spazi dell’ex manicomio, sotto la direzione artistica di Cristina Pierantonio. Per giungere agli ultimi anni, con un festival che trae la sua linfa vitale dal luogo che lo ospita, in costante dialogo con la comunità e gli spazi del paesaggio urbano; centro propulsore di nuove creatività legate ad ambiti disciplinari diversi e a modalità di produzione e linguaggi espressivi innovativi, come conferma anche il particolare sostegno agli artisti e alle compagnie emergenti attraverso il Bando Open/Creazione Contemporanea.

Un cammino di costante crescita che ha portato recentemente al riconoscimento “Effe Label” a Wiesbaden, nel quadro dell’Arts Festivals Summit dell’European Festivals Association: 715 festival provenienti da 39 Paesi hanno ricevuto il Label Effe 2017-2018 come migliori festival in Europa da una Giuria Internazionale. Si tratta di una comunità internazionale che mette in rete i festival che sono profondamente impegnati nelle arti, nelle loro comunità e con un’alta vocazione europea.

Il programma completo è consultabile sul sito www.perginefestival.it.

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