Con gli occhi all’insù

Un lettore appassionato della città di Trento ci ha inviato l'esito di una curiosa indagine, realizzata insieme ad un amico fotografo. Volentieri pubblichiamo le loro immagini.

Dicono che Trento debba essere visitata con il naso all’insù: bei palazzi, torri, antiche mura merlate e i “manufatti” della natura: scorci di montagne che si riappropriano della loro presenza nello spazio urbano.

Un giorno durante un' uscita lungo “la Fersena” ho cercato da perfetto dilettante di fotografare il pasto di un airone cinerino, quando ho notato accanto a me un “signore con cane”- rivelatosi poi Rasti, il cane, e Luigi Zullo il signore, fotografo in pensione – era già riuscito a fissare quell’attimo.

E' nata una conoscenza e l'amico Luigi – anzi, oggi ormai anche per me “Gino” – mi ha confidato che anch’egli spesso vive la città con il naso (la mente e la macchina fotografica) “all’insù”. Infatti, nelle gite quotidiane con il fido cane Rasti, ha scattato molte foto di raffigurazioni sacre presenti nelle mura delle case, sui portoni, negli androni, nei terrazzi e nei giardini.

Gino osservava che la gente ha una sensibilità che desidera “comunicare”, un invito a condividere un Pensiero, un sentimento più che umano, una dichiarazione pubblica di appartenenza ad una spiritualità e ad una fede comune. Spiritualità e fede, penso io, due “cose” non necessariamente unite ma entrami “belle”, soprattutto se unite. Un’edicola, una statuetta, un’immagine per dire tutto ciò.

Ed ecco l’idea di questa documentazione proposta a Vita Trentina per “allargare” il cerchio della condivisione di questi sentimenti ai passanti. Detto fatto. Si riunisce la “redazione” (Gino e io); si allineano gli scatti (foto) per scegliere quelli più significativi anche nel loro contesto.

Ma non basta! Superando gli sguardi insistenti del cane Rasti per tornarsene a passeggio, la riunione si è protratta di un’altra mezz’ora, durante la quale Gino ha ricostruito a memoria i luoghi degli scatti.

Al di là dell’operazione descrittiva, ci sta a cuore un messaggio: l’invito a vivere “guardando in Alto” (la lettera maiuscola non è utilizzata a caso), ovvero in alto non solo fisicamente, ma in alto anche spiritualmente.

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