Il fascino del Potere

“Il potere è sempre nel nostro cuore che si insinua”, ha detto don Andrea Decarli

Con una partecipazione di pubblico che ha obbligato gli organizzatori ad “estendere” il fondo, in genere chiuso, della Sala della Cooperazione si è tenuto lunedì 23 marzo il secondo incontro dell’edizione 2015 della Cattedra del Confronto, promossa dal Gruppo cultura e università dell'Ufficio diocesano, che quest’anno affronta un tema intrigante come quello delle “Tre tentazioni”.

Dopo la brama dell’Avere, questa volta “Il fascino del Potere”, una seduzione irresistibile – ha detto in apertura don Andrea Decarli, delegato per la Cultura – ma per avere potere occorre spesso schiacciare gli altri. Un sentimento che racchiude in sé elementi di positività, ma anche numerosi pericoli”. Esistono tante forme di potere, dai grandi poteri di amministratori e politici fino ai piccoli poteri che tutti noi esercitiamo nella nostra quotidianità. E sempre quel delirio di onnipotenza, ma “è nel nostro cuore che si insinua il fascino del potere”.

E che dire del potere esercitato dagli esponenti delle religioni, dove spesso viene esercitata una pressione sulle coscienze?

Esiste un antidoto? Un secco rifiuto o si possono individuare strade per gestire il potere come compito e responsabilità?

Il potere, infatti, può rivelarsi strumento per opprimere, escludere, discriminare, ma anche, come ci ha insegnato Gesù Cristo, per servire.

Domande-chiave che accomunano, com’è tradizione della Cattedra, credenti, non credenti o diversamente credenti.

Per dialogare sul tema sono intervenuti un biblista, Alberto Maggi dell’Ordine dei Servi di Maria, e Farian Sabahi, giornalista, scrittrice, docente a contratto all’università di Torino e Aosta.

Intermezzo musicale di Cecilia Delama, diplomata in Arpa al Conservatorio di Trento “F.A. Bonporti”.

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