L’attenzione al cibo comincia sui banchi di scuola

Qualche centinaio di ragazze e ragazzi allegri e vocianti –e all’occorrenza silenti in attesa della proclamazione dei vincitori del concorso – hanno partecipato nei giorni scorsi all’Auditorium dell’Arcivescovile all’evento che ha concluso il lungo percorso centrato sulla sensibilizzazione alle questioni del cibo, a una corretta alimentazione e all’attenzione a chi il cibo non ne ha a sufficienza. Un percorso che si è dipanato lungo tutto l’anno scolastico e che ha visto il segretario di Assfron (Associazione scuola senza frontiere) Carlo Bridi infaticabile nell’incontrare ben 171 classi in tutte le scuole del Trentino con complessivamente circa 4 mila scolari e studenti coinvolti. E sono stati 815 le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al concorso indetto con ricerche ed elaborati, poesie, canzoni e disegni e fin con giochi tematici proprio per approfondire le questioni impellenti che sono all’ordine del giorno dell’Expo di imminente apertura a Milano.

“Il messaggio è duplice: – ha ribadito Carlo Bridi -. Da una parte volevamo istruire i giovani sull’importanza di una nutrizione adeguata e sana, informando sui rischi di abitudini errate e disordine alimentare. Dall’altra ci siamo proposti di sensibilizzare gli studenti sugli sprechi, spesso dettati da noncuranza e spesso da inconsapevolezza”. I risultati di questo cammino di conoscenza e di impegno sono stati notevoli e rivolti su più versanti. La riduzione degli sprechi ha portato in alcuni casi ad un calo del cibo buttato con percentuali attorno al 40-50%. In qualche scuola con mensa interna i ragazzi hanno anche interloquito con la cuoca per vedere cosa si poteva fare per agire in modo virtuoso. “Cosa facciamo di questo cibo?”, ci si è chiesti.

Molto positiva anche la risposta di parecchi Comuni che si sono attivati per rendere disponibili alcuni appezzamenti di terreno per le scuole che hanno aderito al programma degli orti scolastici. Quello che i giovani hanno imparato ha senz’altro ripercussioni positive all’interno delle famiglie in termini di maggiore sobrietà e consapevolezza. A partire dalla parola d’ordine che consiste nel ridurre assolutamente quei 179 kg pro-capite che ogni anno viene buttato tra i rifiuti e le immondizie.

E naturalmente – com’è nello stile di Assfron – tenendo sempre presente la situazione della penuria alimentare di chi di cibo ne ha poco. Con i denari raccolti nelle singole iniziative (in una scuola gli studenti hanno recuperato alcuni prodotti in scadenza per poi venderli a metà prezzo ai loro compagni) si sono potuti realizzare quattro orti in una delle zone più povere dell’Uganda, la Karamoja.

Soddisfatti gli studenti a partire dai vincitori del concorso che grazie all’Itas potranno riempire un pullman per visitare Expo. Da una classe di Madonna Bianca, all’Iti Marconi di Rovereto e al Martini di Mezzolombardo, alle medie di Cembra, di Tuenno e le Bresadola di Trento, alle elementari di Roncegno. Iniziative che devono continuare per una buona educazione all’uso del cibo.

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