“Intercultura”, un mondo fraterno

Da tutto il mondo a Trento, per parlare di pace. Applausi al “Sociale” per la “La scelta”

Con una tre giorni di incontri, dibattiti e momenti fraterni delegati di “Intercultura” provenienti da tutto il mondo si sono ritrovati a Trento per un momento celebrativo importante. Nell'aprile del 1915 Abram Piatt Andrew ottenne il permesso dalle autorità militari francesi per creare un servizio distaccato di ambulanze di soccorso sui campi di battaglia, un "Field Service" dell'ospedale americano di Parigi, che diede inizio alla storia del movimento studentesco. Cinquant'anni dopo prese il nome di Intercultura – e oggi si occupa prevalentemente di scambi fra giovani di varie nazioni a livello scolastico – “ma quello spirito di fraternità e di aiuto – come ha detto al Teatro Sociale il presidente Roberto Ruffino – è lo stesso di quei primi giovani ambulanzieri”.

Sabato scorso al Teatro Sociale i delegati hanno assistito allo spettacolo “La scelta” (nella foto) in cui Marco Cortesi e Mara Moschini raccontano quattro storie della guerra in Bosnia, ricavandone suggestioni d'impegno concreto per la pace, secondo la formula apprezzata del “teatro civile”. Uno spettacolo, già presentata nei giorni scorsi a Vezzano, che può essere richiesto da gruppi e associazioni per altre repliche.

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