Cyberbullismo, gli studenti s’interrogano

Il mese trentino della sicurezza in Rete

Il Safer Internet Day, la Giornata mondiale della sicurezza in Rete promossa da qualche anno dall’Unione europea, è declinata in Trentino nell’arco di un mese, da febbraio ai primi di marzo. L’iniziativa, organizzata dall’Agenzia della famiglia della Provincia, ha coinvolto alcuni istituti, tra scuole medie e superiori, coinvolgendo un’ottantina fra studenti e genitori in un percorso di reciproca conoscenza del mondo virtuale, con le sue opportunità ma anche i tanti pericoli (ne scriviamo ampiamente a pag.9, ndr).

Nel corso della mattinata conclusiva, martedì 6 marzo a Trento, all’Auditorium S.Chiara, è stato presentato il libro “Finali possibili” scritto dagli studenti dell’Istituto Valle dei Laghi-Dro, che, rifacendosi al romanzo di fantascienza “L’amico gentile” di Viviana Lupi, ne hanno ipotizzato diversi e ulteriori finali. Poi, la compagnia Kaos Teatri di Parma ha messo in scena lo spettacolo teatrale  “Otellok” che, prendendo spunto dal testo shakespeariano, l’ha attualizzato affrontando il tema del cyberbullismo. Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia provinciale per la famiglia ha detto che “riserviamo da anni un’attenzione particolare ai giovani che hanno un facile approccio alle tecnologie, fin troppo semplicistico. Il problema sono le famiglie, spesso a digiuno sulla materia. L’idea ora è di creare una patente informatica per i genitori”. Paolo Chincarini, dirigente del “Marie Curie” di Pergine, uno degli istituti scolastici coinvolti, ha detto che “la scuola non può esimersi dall’affrontare l’emergenza sociale del momento, visto anche il ruolo educativo che riveste: il cyber bullismo sta avanzando con dati preoccupanti. Una triangolazione studenti-famiglia-scuola era necessaria”. La maggior parte dei genitori che ha partecipato, con i propri figli, all’approfondimento della realtà virtuale ha sostenuto che ripeterebbe il corso anche il prossimo anno valutando positivamente il rapporto vissuto col figlio durante il percorso formativo.

“E’ stata un’occasione per rafforzare il rapporto con i nostri figli, essere complici e coinvolgerci reciprocamente”, hanno affermato. Sull’esperienza vissuta insieme ai genitori, alcuni dei ragazzi hanno detto di esser stati, almeno all’inizio, “un po’ titubanti; poi, però, si è rivelata una cosa molto positiva. Lo consiglieremo, ci fosse l’occasione, anche ai nostri amici”.

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