Regge la zootecnia

Silvano Rauzi riconfermato alla guida della Federazione per il 13° mandato

Silvano Rauzi è stato rieletto nel consiglio di amministrazione della Federazione provinciale degli allevatori insieme ai riconfermati Paolo Cazzuffi, Vittorino Covi, Tarcisio Fattor, Giuseppe Sieff, Mario Zomer e ai neoeletti Albino Morandini e Marco Martinelli. Per la prima volta nel collegio sindacale entrano due donne Giovanna Mazzoleni e Cristina Camanini (al suo esordio), insieme con i riconfermati Ivano Dalmonego, Claudio Toller, Lorenzo Rizzoli.

Per Rauzi si tratta del tredicesimo incarico che lo ha portato alla guida della Federazione in maniera continuativa per oltre un trentennio. Quale presidente dovrà essere confermato dal consiglio di ammnistrazione nei prossimi giorni, salvo sorprese, imprevedibili peraltro. Per l'allevatore solandro si tratta di un record assoluto nella categoria. La sua riconferma alla presidenza era data per scontata, martedì 6 maggio, all'assemblea dei soci che si è tenuta alla sede di via delle Bettine a Trento. La nomina dovrebbe risultare un semplice rinvio nel rispetto della procedura. I membri eletti sono la risultante delle proposte formulate dalle Unioni di valle e dalla sezioni di razza.

L'assemblea ha dunque ratificato indicazioni della base sociale. La cittadella degli allevatori brulicava anche in questa circostanza di operatori zootecnici in rappresentanza delle 4246 aziende che operano in Trentino con 38 mila lattifere, 5 mila bovini da carne, altrettanti cavalli, 27 mila pecore e capre e 6 mila maiali. Del 1.330.000 quintali di latte prodotto dalle 830 aziende di settore una buona metà è trasformato in Trentingrana, il marchio che si è conquistato una posizione prestigiosa sui mercati di tutt'Europa. Un quarto poi è distribuito come latte alimentare ed un altro quarto è utilizzato per i formaggi tipici sia stagionati che molli. Sono 17 i magazzini di conferimento di oltre l'83% della materia prima. Si tratta per lo più di mega strutture che d'estate raccolgono anche il latte di malga.

Latte alimentare, formaggi, carni e insaccati in questo momento resistono sia di fronte alla concorrenza che alla crisi economica, con effetti negativi reali sui consumi e temuti sulla tenuta di costi e prezzi di vendita. Sono numeri illustrati dal direttore Claudio Valorz che ha parlato anche di vacche da latte in aumento del 5% rispetto al 2013, ma anche di contrazione di soggetti (-153). Pure le pecore segnano un trend lievemente positivo (+62 capi) a differenza di capre (-80) e conigli (-208). Fra le razze, la frisona (8.514 capi) ha la meglio sulla bruna (7.404) e sulla pezzata rossa (3.774).

Il monitoraggio per il controllo della qualità del latte è costante con 176.598 analisi di laboratorio.

Continua ad essere positivo il riscontro per l'Alpenseme di Ton, il centro che produce e seleziona materiale riproduttivo venduto in tutto il mondo.

Il centro vendita di prodotti locali in via delle Bettine una mecca. Il bilancio è stato giudicato “soddisfacente con un utile d'esercizio superiore ai 116 mila euro e un fatturato che ha superato i 17 milioni di poco inferiore allo scorso anno. “Tenuta” dell'esercizio è il passaparola fra gli addetti, con un garante della continuità indicato dalle urne in Silvano Rauzi.

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