Incubatori imprenditoriali, dalle analisi ai fatti

“Dopo sette anni di crisi crescente e dopo anni di analisi e statistiche a tutti i livelli e in tutti i settori, è tempo di passare ai fatti concreti per cercare di rilanciare un'economia che mette a repentaglio quanto conquistato nei decenni precedenti”. Il presidente della Cassa Rurale di Pergine Franco Senesi ha ben sintetizzato gli obiettivi degli “Incubatori imprenditoriali”, un progetto promosso dalla Comunità di Valle e realizzato con il supporto operativo dell'Associazione Artigiani e il sostegno delle Casse Rurali del territorio (Pergine Levico, Caldonazzo, Pinetana).

La presentazione mercoledì scorso nella sede della Comunità, presenti gli amministratori e funzionari dei vari organismi partecipanti nonché il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi. Concretamente il progetto consiste nell'offrire a nuovi potenziali imprenditori degli spazi operativi disponibili sul territorio, completi di attrezzature e risorse umane che altrimenti andrebbero dispersi, con il supporto del credito cooperativo. Si tratta, in altre parole, di predisporre dei veri e propri “incubatori imprenditoriali” consentendo, da un lato di non disperdere esperienze, risorse, attrezzature e opportunità, dall’altro di fornire ad un giovane che abbia le capacità e la volontà di intraprendere, la possibilità di poter contare su una rete di supporto e di relazioni che lo accompagni nella delicata fase di start-up.

Il progetto – hanno precisato il presidente della Comunità Dallapiccola e quello degli Artigiani dell’Alta Valsugana Zanei – ha avuto origine da un’indagine conoscitiva sullo stato delle aree produttive della Comunità, realizzata lo scorso autunno dall’Associazione Artigiani su invito della Comunità. Questo lavoro ha permesso di rilevare come, a livello territoriale, vi sia attualmente una buona disponibilità di spazi produttivi in acquisto e in locazione, pronti per l’insediamento di nuove attività; disponibilità che, alla luce anche del difficile momento congiunturale, sembra destinata nel breve periodo ad aumentare.

L'Associazione Artigiani dell'Alta Valsugana (che conta 1.850 imprese) ha effettuato una ricerca sulle imprese che sono destinate a cessare nel breve periodo per varie ragioni, tra cui il ritiro del titolare per motivi anagrafici, senza possibilità di successione all'interno dell'azienda. L'attenzione si è concentrata su una ventina di aziende, 14 delle quali hanno dichiarato la loro disponibilità a entrare nel progetto, quindi a passare la mano, anche se con tempistiche e modalità ancora tutte da valutare e definire caso per caso.

Si passa ora alla fase operativa con l’organizzazione di cinque incontri rivolti alla popolazione su tutto il territorio, con l’obiettivo di promuovere una nuova cultura dei soggetti locali rispetto ai temi del lavoro, dell’impresa e dello sviluppo territoriale, in relazione alle attuali dinamiche di trasformazione del sistema produttivo e del mercato del lavoro dove i concetti tradizionali di “posto fisso pubblico” e “assunzione a tempo indeterminato” appaiono profondamente messi in crisi.

Un intervento rivolto principalmente ai giovani, particolarmente apprezzato dall’assessore Olivi che ha indicato questa proposta di pianificazione socio-economica della Comunità, prima in assoluto, come esempio per tutto il Trentino. La Provincia da parte sua potrà appoggiare il progetto attraverso l’Agenzia del lavoro che non può più essere limitata ai dipendenti e quelle norme di sostegno all’imprenditoria che sono già state emanate. Fondamentale, ha aggiunto il presidente Degli Artigiani De Laurentis, è la presenza dell’artigianato (16% del PIL provinciale), ma occorre fare sistema tra tutte le realtà economiche, finanziarie, culturali.

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