La formazione che chiede i suoi tempi

Nelle Giudicarie hanno giocato d’anticipo. L’Assemblea del 27 ottobre è stata pensata e preparata in due diversi momenti: prima in una sorta di Consiglio di Zona che ha visto presenti anche i vicepresidenti dei Consigli pastorali parrocchiali, poi in un confronto con mons. Lauro Tisi che arriva a Tione quindi con un dossier piuttosto nutrito. Emerge anche in riva al Sarca la realtà rinnovata della Zona pastorale che non dovrebbe assolutamente depotenziare le specifiche attività comuni avviate in quelle quattro comunità che dal primo settembre hanno perso il nome di decanati. Avanti quindi con iniziative comunitarie già onsolidate come – per fare un esempio – il pellegrinaggio della Rendena che domenica scorsa ha portato centinaia di persone a Madonna di Campiglio: notevole a vista d’occhio il ringiovanimento favorito dalla presenze di tante famiglie della “linea verde”. E avanti anche con i cammini delle sei Unità pastorali, alcune delle quali sono sorte già una decina di anni fa e sono diventate di esempio per le altre.

Dal confronto nella Zona pastorale, peraltro, è emersa l’esigenza di non farsi comunque prendere troppo dall’efficienza organizzative per lasciare lo spazio necessario a coltivare le relazioni, l’avvicinamento e l’accompagnamento delle persone in quella modalità “Emmaus” che favorisce anche la trasmissione della fede. Dalla riscoperta della vocazione battesimale – una dignità che non fa sentire i laici cristiani di serie B – parte una responsabilità che finisce per moltiplicare le disponibilità. Con la loro apertura e la loro generosità – insidiata certo dai messaggi mediatici che spingono al narcisismo – i giudicariesi danno prova di un volontariato tenace e ancora genuino, negli ultimi anni sempre più proteso a “fare rete”: a Tione, ad esempio, abbiamo visto all’opera il cartello “Associazioni in rete” impegnato ad affrontare anche le emergenze sociali che interrogano il territorio. Una dimensione che attraversa le conversazioni è trovare i tempi per favorire una formazione in alcuni ambiti dove la ministerialità laicale oggi si rivela sempre più urgente: dalla liturgia alla testimonianza della carità. In cantiere per novembre ci sono tre incontri di formazione biblica a raggio di zona appunto. Senza assilli di “cambiare tutto”, ma con la preoccupazione di “non buttare via il buono”. E soprattutto lasciandosi guidare da un ascolto più attento.

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