Sait, Natale amaro per 80 lavoratori

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Vertenza Sait. Dopo una giornata intera dedicata alla consultazione con i lavoratori, l’accordo sindacale sui licenziamenti è arrivato ieri in serata. 80 persone anziché le ipotizzate 116, e di queste, 20 saranno ricollocate nelle cooperative del sistema. Il Sait mette a disposizione un fondo di 1,3 milioni di euro a sostegno dei lavoratori coinvolti (comprensivo di tutti gli oneri della procedura), la Federazione mette in campo un programma di incentivi per le cooperative disposte ad assumere, e aiuti per chi deciderà di mettersi in proprio costituendo una cooperativa.

Decisivo è stato il referendum indetto tra tutti i lavoratori: su 215 votanti, 140 favorevoli all’accordo, 69 contrari, 5 schede bianche e una nulla. Questo ha permesso di sbloccare la situazione nel senso di un accordo condiviso tra tutte e tre le sigle sindacali rappresentanti dei lavoratori, Uil, Cisl e alla fine anche la Cgil.

Per i vertici del Consorzio l’accordo “rappresenta una buona mediazione tra le esigenze aziendali e il loro impatto sociale”.

Per la Federazione “si sono evitate conseguenze ben peggiori, bene l’impegno di tutte le parti per ridurre il più possibile l’impatto sui lavoratori”.

Rimane il dramma di chi resta senza lavoro. I criteri per licenziare terranno conto dei carichi familiari e anzianità aziendale (25%) e esigenze tecnico produttive e organizzative (50%).

Dopo un anno di trattative si chiude così la vicenda Sait che ha messo in luce la criticità del modello cooperativo nella gestione di un Consorzio di ampie dimensioni e interroga sul futuro della Cooperazione.

Quali insegnamenti si possono trarre da questa esperienza?

L’analisi del nostro opinionista Luciano Azzolini (Ascolta audio qui sotto

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