Si parla di record, si parla di Sport, si parla di competizione. Parlano gli atleti, parlano gli addetti ai lavori, parlano gli appassionati. Il Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta rappresenta una bella occasione per conoscere ed ascoltare storie di sport, racconti e aneddoti…
Ma da cosa nasce un record? Degli aspetti tecnici abbiamo già detto e, tralasciando le considerazioni relative all’aspetto personale dell’atleta, da un punto di vista oggettivo il record altro non è che il risultato di una competizione. Non c’è record senza competere, cimentarsi, concorrere, contendere, gareggiare: in altre parole, non esiste record senza agonismo.
Un concetto, l’agonismo, spesso associato ad un velo di negatività. Qui ci si riferisce a quell’agonismo sano, che va di pari passo con la sportività. Quell’agonismo nato nella Grecia arcaica, dove l’uomo medio faceva della cultura fisica, della competizione, del misurarsi con i propri pari più di una mera predilezione.
All’origine dello Sport sta l’agone quindi. Una manifestazione pubblica dedicata agli dei, dalla forte connotazione celebrativa che metteva in palio premi ed onori. Storicamente gli agoni più importanti furono i Pitici a Delfi in onore di Apollo, gli Istmici a Corinto in onore di Poseidone, i Nemei presso l’Argolide e, dulcis in fundo, i più antichi e prestigiosi giochi Olimpici di Olimpia in onore di Zeus.
Nacquero lì le prime forme di professionismo con atleti che giravano per tutta la Grecia per gareggiare nelle varie città. Con una grande cultura dietro, quella della Grecia classica. Una cultura capace di coniare concetti come quello di kalokagathia, l’ideale di perfezione fisica e morale cui deve aspirare l’uomo.
Tutte nozioni, se si vuole ideali, che elevano e nobilitano l’uomo, o meglio gli uomini. Chiamati a gareggiare nella competizione sportiva per prevalere e non per prevaricare l’altro, per far emergere il meglio dall’esperienza e dal confronto. Un’idea di dialogo sportivo in cui l’atleta con il suo avversario fissa con il conseguimento del risultato l’asticella della disciplina. Fissa un record. Chi lo registra passa alla Storia ma non senza passare necessariamente dal confronto con gli altri atleti: un’unione che non fa solo la forza, ma anche il record.
Michele Citarda