Le radici dell’Europa nello spirito di servizio

La teologa Milena Mariani rilancia all’incontro diocesano il richiamo di Papa Francesco sul contributo cristiano all’unità europea

"I Paesi europei sono come vicini di casa che appartengono ad una casa comune, ma stanno stretti e accanto a enormi potenzialità di incontro e dialogo sono venuti a galla profondi contrasti – muri culturali, religiosi, politici -, ma come cristiani, portiamo un elemento alle radici del dna europeo che lo arricchisce: la comunione". È partito da questo spunto di don Cristiano Bettega, delegato vescovile per l'Ecumenismo e dialogo interreligioso, l'incontro culturale svoltosi venerdì 3 maggio al Vigilianum, promosso dall'Arcidiocesi di Trento e da "Insieme per l'Europa" (IpE-Rete ecumenica, www.together4europe.org) in vista della Festa dell'Europa che si celebra il 9 maggio.

“La strada verso la costruzione di un’identità europea è ostacolata dal ritorno ai nazionalismi e imbarbarimenti all’insegna della rinuncia alla libertà in cambio di promesse illusorie di sicurezza – ha esordito Milena Mariani, docente di Teologia sistematica e Storia della teologia del XX secolo all’ISSR, parlando di “Europa e confessioni cristiane verso il futuro” -, e l’Europa si trova ad un bivio che è anche nella storia personale di ognuno perché tutti siamo interpellati a fare memoria del passato, vigilare sul presente e coltivare la speranza nel futuro”.

Pure le confessioni sono esposte a rischi di involuzione, ma “sono minoranze creative che possono avviare processi di collaborazione tenendo a mente ciò che disse Papa Francesco in un’intervista del 2016: si parla di radici dell’Europa, al plurale, e quelle cristiane non vanno innaffiate dallo spirito evangelico di servizio, non invocate in tono trionfalista o vendicativo”. Le Chiese al bivio devono perciò imboccare la strada dell’unità e della responsabilità comune: “Affiora un bisogno di spiritualità e di preghiera simboleggiata dalla Cattedrale di Notre Dame e l’Europa ha bisogno di un’anima. Le confessioni possono contribuire a partire dalla parola biblica che ci ricorda il legame con gli ebrei e il dovere di contrastare il rinascente antisemitismo”. “Poi – ha concluso la docente -, occorre cambiare mentalità: nell’antica Grecia la conversione era politica ed esprimeva il mutamento dell’anima dell’avversario, capace di avere fiducia nella forza dell’altrui idea; poi è diventata filosofica con la conversione al bello platonico, infine religiosa. Oggi c’è bisogno di tutte e i cristiani devono esserne testimoni”. “Dobbiamo essere uniti e audaci – ha detto Lucia Fronza Crepaz (Scuola di preparazione sociale) riflettendo su “Europa: incontro di popoli, costruzione di pace” -, è nelle crisi che nascono nuovi impegni come quello di www.stavoltavoto.eu in vista delle elezioni europee”. L’Europa è un esperimento unico, il più grande laboratorio politico dell’epoca contemporanea: gli Stati hanno rinunciato a parte del potere per costruire una storia di pace e hanno la responsabilità di continuarla a fronte delle paure dominanti: “L’Europa ha fatto spazio alle minoranze etniche e ha il compito di affrontare la crisi irreversibile degli Stati nazionali, che determina anche quella delle carte costituzionali, lavorando per la realizzazione di una Costituzione europea. La battaglia contro i sovranismi emergenti deve essere portata avanti coltivando quella fraternità universale che è espressione del senso di appartenenza al territorio, all’etnia e al genere umano: questo è il dono che possono fare i cristiani coniugando politicamente il Dio in cui credono che è esso stesso comunità di diversi in dialogo”. Creare una rete di gemellaggi tra Diocesi europee e puntare sulla formazione politica dei cittadini rappresentano inoltre per Crepaz la possibilità che i cristiani hanno di reagire alla crisi dell’Europa. Alle riflessioni è seguito un momento conviviale e poi la Veglia ecumenica di preghiera insieme a fratelli e sorelle della Chiesa ortodossa e protestante nella chiesa dell’Immacolata di via Endrici. Come segno concreto di condivisione, sono state raccolte offerte per i profughi.

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