Effetto fusione

Dopo la vittoria schiacciante dei sì ai referendum di domenica scorsa, i Comuni trentini passando da 208 a 178. I “nuovi” andranno a votare nella primavera 2016. Nei 10 Comuni che hanno respinto la fusione di voterà invece nell’autunno di quest’anno

Sono 15 su 19 i referendum consultivi sulle fusioni fra comuni, tenuti nella giornata di domenica 7 giugno, che hanno avuto esito favorevole. Sono 45 i comuni che andranno a fusione, facendo scendere dunque il numero complessivo dei comuni trentini da 208 a 178.

Dieci invece i Comuni in cui è prevalsa l'opposizione al progetto di fusione.

Il quorum del 40% di affluenza necessario per la validità dei referendum è stato raggiunto in tutti i 55 Comuni. Nel commento a caldo all’emittente diocesana radio Trentino inBlu l’assessore competente Carlo Daldoss ha detto: “Sono rimasto soddisfatto, i trentini hanno capito che mettendosi insieme si può tutelare sia l’identità dia l’efficienza. Anche quelli che non hanno votato a favore della fusione saranno però obbligati alle gestione associata dei servizi”. Ecco il quadro completo:

Sì alla fusione: Altavalle, mediante la fusione dei comuni di Faver, Valda, Grumes e Grauno;Altopiano della Vigolana, mediante la fusione dei comuni di Bosentino, Vattaro, Vigolo Vattaro e Centa San Nicolò;Amblar-Don, mediante la fusione dei comuni di Amblar e Don;Borgo Chiese, mediante la fusione dei comuni di Brione, Cimego e Condino;Borgo Lares, mediante la fusione dei comuni di Bolbeno e Zuclo;Castel Ivano, mediante la fusione dei comuni di Strigno, Spera e Villa Agnedo;Cembra Lisignago, mediante la fusione dei comuni di Cembra e Lisignago;Madruzzo, mediante la fusione dei comuni di Calavino e Lasino;Porte di Rendena, mediante la fusione dei comuni di Villa Rendena, Vigo Rendena e Darè;Primiero San Martino di Castrozza, mediante la fusione dei comuni di Fiera di Primiero, Tonadico, Transacqua e Siror;Tre Ville, mediante la fusione dei comuni di Ragoli, Preore e Montagne;Vallelaghi, mediante la fusione dei comuni di Terlago, Vezzano e Padergnone;Ville d’Anaunia, mediante la fusione dei comuni di Tuenno, Nanno e Tassullo;Sella Giudicarie, mediante la fusione dei comuni di Breguzzo, Bondo, Lardaro e Roncone;Contà, mediante la fusione dei comuni di Cunevo, Flavon e Terres.No alla fusioneAlbiano Lona Lases, mediante la fusione dei comuni di Albiano e Lona Lases;Civezzano Fornace, mediante la fusione dei comuni di Civezzano e Fornace;Rendena Terme, mediante la fusione dei comuni di Caderzone Terme, Bocenago e Strembo;Tesino, mediante la fusione dei comuni di Pieve Tesino, Castel Tesino e Cinte Tesino.Le prime elezioni nei 15 nuovi comuni che nasceranno dalle fusioni sono previste nella primavera del 2016. In autunno di quest’anno, invece, si voterà nei 10 comuni dove la fusione è stata respinta, per eleggere sindaco e consiglio comunale.

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