L’Europa dei giovani: “Le scelte dipendono da noi”

La studentessa Piamarta: “E’ un errore pensare che l’Europa non ci tocchi minimamente”

Non è sempre facile capire l’Europa e il suo funzionamento, come ha confermato anche questa campagna elettorale. E’ fondamentale però essere coscienti dell’importanza delle istituzioni europee e di un voto dagli orizzonti molto ampi come quello del prossimo 26 maggio, senza fare l’errore di ridurlo ad un semplice giudizio sulla politica italiana.

Anche per questo la comunità monastica di Pian del Levro ha organizzato due incontri di approfondimento (vedi riquadro), il primo dei quali era dedicato proprio al funzionamento delle istituzioni europee, grazie alla competenza e alla passione di Giorgia Piamarta, studentessa ventitreenne di Studi Internazionali. L’abbiamo incontrata per riprendere la sua voce incoraggiante per un’Europa giovane: “Ho sempre avuto il desiderio di conoscere il mondo – ci ha detto a proposito dell’avvio della sua passione europeista – e la voglia di mettermi a disposizione degli altri. Quando all’università ho seguito il corso di Diritto pubblico europee, ho iniziato ad approfondire come funziona l’Unione Europea e come si relaziona con l’Italia: da lì è nato il mio interesse verso tematiche che magari non avrei mai approfondito senza lo spunto universitario”.

Giorgia, cosa l’ ha colpita dell’Europa e del suo funzionamento?

Soprattutto il fatto che c’è una visione di lungo termine, non solo le promesse elettorali per prendere voti a cui siamo abituati dalla politica italiana. Poi sottolineo la constatazione che l’Europa fornisce un luogo dove gli stati membri possono discutere e confrontarsi pacificamente, cooperando anche considerandosi diversi: sicuramente si può fare di più, ma la pace di questi 70 anni non è frutto del caso.

Che interesse riscontra tra i giovani riguardo all’Europa?

Tra i miei amici vedo tante persone che si informano, ma in generale c’è anche tanto disinteresse, forse perché spesso l’Europa fatica ad arrivare alla gente comune: comprendere quanto l’Unione Europea influisca nella vita dei cittadini richiede un approfondimento che va oltre la normalità e lo scorrere la bacheca di Facebook.

Perché è importante che i cittadini conoscano il funzionamento dell’Europa e delle sue istituzioni?

Bisogna essere informati per capire quanto le politiche europee determinino anche la nostra vita, è un errore pensare che l’Europa non ci tocchi minimamente. Poi bisogna rendersi conto della realtà in cui siamo inseriti: non esistiamo solo noi, ma facciamo parte di un contesto molto più ampio. L’Italia da sola al cospetto delle grandi potenze o degli stati emergenti non conta niente, mentre l’UE ci permette di far sentire la nostra voce e tutelare gli interessi dei cittadini davanti al mondo intero.

Le giovani generazioni sembrano aver maggiormente compreso questo aspetto, ma in che modo, a suo avviso, possono impegnarsi per l’Europa?

Anche solo informarsi e parlarne è già un modo per far sentire la propria voce. Non serve fare comizi, ma partire dalle piccole cose, come correggere le tante inesattezze e le fake news che si sentono in giro.

Quello del 26 maggio sarà un voto fondamentale per il futuro dell’Europa. Perchè?

Esiste una parte della politica che vorrebbe tornare indietro rispetto ai passi avanti fatti finora, ma uscire dall’Europa o ridurre l’integrazione europea porterebbe solo svantaggi: siamo talmente integrati economicamente con gli altri stati che poi bisognerebbe cercare di siglare tutta una serie di accordi per riottenere le cose che attualmente già abbiamo, basti vedere la situazione che si è creata con il Regno Unito e la Brexit.

Che scenario prevede per il post-elezioni?

Dipende dai risultati, che sembrano ancora molto incerti. Se dovessero prevalere le forze sovraniste si rischia di assistere a passi indietro, in caso contrario spero in un miglioramento dell’integrazione europea, per arrivare ad una percezione diversa dell’Europa anche da parte dei cittadini.

Guardando a lungo termine invece che futuro vorresti per l’Europa?

Quello che spero io è che si possa arrivare agli Stati Uniti d’Europa, che non significherebbe togliere centralità ai cittadini, anzi, dovremo essere noi a determinare le scelte ed essere protagonisti di questo processo democratico. Vorrei rassicurare tutti sul fatto che non esistono complotti per far stare male le persone ma l’Europa è al servizio dei cittadini, per questo invito tutti ad informarsi e votare chi si ritiene che possa migliorare ciò che non funziona, non per tornare indietro.

vitaTrentina

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