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La trasferta a Roma fra i tre presidenti dell’Euregio, Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter, e il ministro degli interni italiano Angelino Alfano, accompagnato da uno staff ai massimi livelli: il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, il capo del Dipartimento immigrazione, prefetto Mario Morcone, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il sottosegretario di Stato Domenico Manzione, il direttore centrale Immigrazione e Polizia delle frontiere Giovanni Pinto.
“Per il Governo il Brennero è una questione prioritaria – ha detto Alfano – e ho voluto darvene testimonianza anche “fisica” chiamando a questi incontro tutti i principali attori del settore. Il tema di colloca in cima alla gerarchia dei problemi che dobbiamo affrontare assieme”.“Il messaggio che vogliamo trasmetterle – hanno detto a loro volta i presidenti dell’Euregio – è che questa tematica non ci deve dividere. Ed è un messaggio che per suo tramite vorremmo trasmettere a tutta l’Europa. I nostri territori hanno adottato una delibera di comune accordo, che le consegniamo. Chiediamo un immediato ripristino dei principi di Schengen: confini aperti all’interno e ben sorvegliati all’ esterno. Il nostro auspicio è che il vertice europeo previsto per i primi di marzo porti concreti passi in avanti”.Tre le richieste specifiche avanzate dai vertici dell’Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo al Governo: predisporre degli hot spot dove intercettare i flussi di migranti prima che arrivino ai confini e al Brennero in particolare, favorire una ripartizione dei flussi fra i diversi Stati Ue, che sia certa, condivisa, programmabile, ed infine mettere a disposizione dei territori strutture come le ex-caserme per gestire situazioni di emergenza.