Brenner (no)pass

Ruspe al lavoro al confine del Brennero. Il commissario europeo Avramopoulos: “Non è la soluzione giusta”

La Commissione europea è “molto preoccupata per l’avvio al valico del Brennero dei lavori di costruzione di una barriera per limitare il flusso dei migranti e valuterà “molto seriamente” le misure di Vienna per le loro conseguenze sulla libera circolazione. Il commissario europeo Avramopoulos boccia la decisione austriaca: “Non è la soluzione giusta”.

Vienna però non cede. Le ruspe sono al lavoro al valico italo-austriaco. I lavori prevedono la costruzione di una tettoia per consentire i controlli anche con il maltempo e la rimozione di alcune isole spartitraffico. In un secondo momento ci sarà anche una recinzione, ha confermato la polizia austriaca all'agenzia Apa.

Sull'autostrada sono previste quattro corsie (due per le macchine e due per i tir). I mezzi da controllare – spiega la polizia – saranno deviati su un parcheggio. Nei prossimi giorni sarà allestito un centro di registrazione. I controlli potrebbero partire a fine maggio, ma sarà il ministero degli Interni austriaco a stabilire la data dell'effettivo avvio. Il suo omologo italiano Angelino Alfano – che insieme al ministro degli Esteri Gentiloni ha chiesto alla Commissione europea una verifica della compatibilità delle decisioni di Vienna con le regole di Schengen – incontrerà nei prossimi giorni il presidente altoatesino Arno Kompatscher, che ribadirà la contrarietà della Provincia Autonoma di Bolzano alle barriere al confine.

“Nonostante proteste e appelli di varie parti, il governo austriaco sembra voler procedere con la costruzione del Muro del Brennero. È una decisione tanto devastante sul piano simbolico e dei principi, quanto sbagliata per una efficace gestione dell'emergenza profughi”, commenta il deputato trentino Lorenzo Dellai, presidente del Gruppo Parlamentare Democrazia Solidale-Centro Democratico alla Camera e presidente della Commissione dei Dodici. “Nessuna giusta critica all'inadeguatezza della strategia europea – osserva Dellai – può giustificare una simile decisione, che punta tra l'altro palesemente a scaricare il problema sul paese vicino – in questo caso il nostro – ed in particolare sulle Province Autonome di Bolzano e Trento”.

Nel merito si registra anche l'intervento del vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser. “L’Europa ha bisogno di soluzioni comunitarie e non di nuove barriere”, ha detto Muser, stigmatizzando la decisione delle autorità austriache di erigere il muro anti-migranti. “Se le persone intravedessero una prospettiva futura nella loro patria, non rischierebbero la loro vita per venire in Europa – ha osservato –, bisogna creare le condizioni necessarie perché essi possano vivere nella propria terra in pace e in libertà”. Per mons. Muser “il flusso di profughi provenienti da paesi dove una vita in pace e in libertà non è possibile, non è un’ondata migratoria di alcuni mesi, ma un movimento di massa che si protrarrà per anni. È comprensibile che vi siano timori, incertezze e fatiche nell’affrontare la questione dei profughi. Tuttavia questi timori non devono essere utilizzati come mezzo politico contro i profughi. Non esistono soluzioni semplici. Sono convinto che ci possa essere soltanto una soluzione comunitaria”. Il fenomeno migratorio va affrontato a livello europeo, perché se “singoli Paesi si tirano indietro, lasciando quindi che la responsabilità comune ricada su pochi, questi pochi non ce la faranno”. “O affrontiamo questa sfida in modo comunitario, come una questione europea, oppure siamo destinati a fallire”, ha concluso Muser.

Riguardo alla barriera al Brennero, la prima preoccupazione del vescovo di Bolzano-Bressanone non è per i possibili risvolti negativi sull'economia e sul turismo, ma per “quelle donne, quegli uomini e quei bambini in fuga che hanno bisogno del nostro aiuto”. Persone il cui grido di aiuto, rimarca Muser, va ascoltato, come fanno “tutte le persone che s’impegnano in questo campo e che affrontano questa sfida, in particolar modo la Caritas diocesana e l’Associazione Volontarius che svolgono un servizio prezioso”, oltre ai volontari nelle parrocchie.

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