Ladinia, alla ricerca dell’unità perduta

Passo Sella – Alla ricerca dell’unità perduta. Si potrebbe definire così la storia dei ladini nel corso dell’ultimo secolo. Negli anni Venti del Novecento la Ladinia fu smembrata fra tre province appartenenti a due regioni diverse. Separazione, dunque, sul piano politico e amministrativo, ma anche su quello della lingua. I diversi tentativi di trovare un “ladino standard” sono finora tutti rimasti senza esito.

Nel luglio del 1946 il movimento Zent Ladina Dolomites organizzò al passo Sella una grande manifestazione per l’unità ladina, chiedendo tra l’altro il riconoscimento dei ladini come gruppo etnico, la riunificazione in un’unica provincia, il riconoscimento ufficiale del ladino nelle pubblicazioni, nelle tradizioni e nei nomi di luogo. Lo Statuto di autonomia del 1948 e poi quello del 1972 tennero conto solo in parte di queste richieste.

Ora, a 70 anni di distanza, mentre si discute di riforma dello Statuto, i rappresentanti dei ladini della cinque valli dolomitiche si sono nuovamente dati appuntamento al passo Sella per iniziativa dell’Union Generela di Ladins dla Dolomites. Un documento riassume in cinque punti le richieste del più piccolo e più antico gruppo linguistico della regione. 1. “La necessità di un coordinamento tra la Convenzione ed il Forum della Provincia di Bolzano e la Consulta della Provincia di Trento”, perché “la popolazione regionale dovrebbe poter elaborare la nuova bozza di statuto in maniera unitaria”. 2. L’attuazione del risultato del referendum con cui nel 2007 i comuni ladini bellunesi hanno chiesto l’aggregazione al Trentino Alto Adige. 3. “Il necessario riconoscimento del ladino scritto unificato”. 4. “La necessità di un trattamento giuridico unitario per la minoranza linguistica ladina”. 5. Il “rafforzamento della rappresentanza politica ladina”.

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