Giornata della Terra, via la plastica

L’evento della Giornata mondiale della Terra è stato dedicato quest'anno domenica 33 aprile all' inquinamento da plastica: ogni minuto va a mare l’equivalente di un camion pieno. In un anno sono 8 milioni di tonnellate. Soltanto su metà del Pacifico, fra la California e le Hawaii, galleggia un’isola di plastica grande tre volte la Francia. Ma la plastica indistruttibile avvelena la terra, l’acqua e l’aria (se bruciata), soffoca e intossica gli animali e le piante, entra nella catena alimentare e finisce sulla tavola.

Si è così incentivata la campagna internazionale che chiede di disinvestire dai combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) nella prospettiva della lotta contro il surriscaldamento del pianeta e i cambiamenti climatici.

Un nuovo gruppo di 35 istituzioni e organizzazioni cattoliche dai quattro angoli del pianeta ha infatti deciso di dichiarare la propria adesione al divestment, che si basa sulle parole di papa Francesco nella Laudato si’: «Sappiamo che la tecnologia basata sui combustibili fossili, molto inquinanti – specie il carbone, ma anche il petrolio e, in misura minore, il gas –, deve essere sostituita progressivamente e senza indugio», si legge al paragrafo 165 dell’Enciclica.

Aggiungendosi alla sessantina di organizzazioni che avevano già espresso la loro adesione in passato (fra cui, dall’Italia, il Sacro Convento di Assisi, le diocesi di Assisi- Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Pescara-Penne, i Gesuiti italiani, Focsiv, Altis-Cattolica), con quelle ora aderenti si arriva a circa un centinaio.

Sul piano personale ognuno per la plastica può fare molto, riducendo la propria produzione di rifiuti di questo materale.

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