Lavorare troppo fa male

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Ansia, disagio affettivo, pressione alta e il rischio di conseguenze per la salute mentale. Sono i rischi che corrono le persone che lavorano troppo e che non riescono a staccarsi dall’attività lavorativa.

I costi psicofisici della difficoltà a staccare con il lavoro sono documentati su “Journal of Management” dagli psicologi Franco Fraccaroli e Lorenzo Avanzi dell’Università di Trento in collaborazione con il collega Cristian Balducci dell’Università di Bologna.

“Nell’odierno mondo del lavoro – commentano gli studiosi – le persone sono sempre più esposte a carichi e ritmi di lavoro elevati e al limite della gestibilità, a richieste di flessibilità, assunzione di iniziativa e apprendimento continuo. Divengono così prevalenti condizioni che spingono a un elevato investimento nel lavoro. L’”ossessione da lavoro” è una forma negativa di forte investimento nel lavoro, in cui la persona non solo lavora eccessivamente, ma sviluppa una vera e propria dipendenza da lavoro, non riuscendo così a “staccare” e provando un disagio significativo quando si “allontana” da esso”.

L’invito degli studiosi è di evitare carichi e ritmi elevati di lavoro per prevenire la dipendenza.

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