Da venerdì 4 aprile il Consiglio provinciale di Trento (via Manci 27) ospita la mostra “Luigi Bonazza – Trento, la montagna, il circolo degli artisti”. L’esposizione è stata promossa a sessant’anni dalla morte del maestro nativo di Arco, in collaborazione con il Trentino Film Festival e con il Comune di Trento. Una sessantina le opere esposte, alcune assolutamente inedite, reperite grazie a prestiti di enti pubblici, banche cooperative, collezionisti privati.
Il progetto espositivo, curato da Roberta Bonazza e Nicoletta Tamanini, mette in luce le forti relazioni che Bonazza consolida con la città di Trento a partire dal 1912, data di rientro del pittore da Vienna, città nella quale si era formato in piena Secessione. Sono anni, quelli, di forti turbolenze geopolitiche che porteranno allo scoppio del primo conflitto mondiale e all’annessione del Trentino all’Italia.
La mostra – che Sat e Sosat hanno infatti patrocinato – racconta, attraverso le opere, il legame di Bonazza con Trento, città dove costruisce la sua casa in Bolghera, insegna all’Istituto Tecnico, partecipa alla formazione del Circolo Artistico Trentino del quale è primo presidente, dipinge l’affresco al Palazzo delle Poste e si dedica alla pittura di paesaggio dei suoi luoghi elettivi, compresa la rappresentazione di paesaggi alpestri.
A Cappella Vantini si può proseguire con un approfondimento sul Circolo Artistico Trentino, che si avvale di opere di una sorta di pantheon dell’arte trentina del secolo scorso: Luigi Bonazza, Oddone Tomasi, Giorgio Wenter Marini, Cesare Covi, Erminia Bruni Menin, Dario Wolf, Ermete Bonapace, Stefano Zuech, Luigi Ratini, Camillo Bernardi, Luigi Pizzini e Francesco Trentini.