Fagioli sensibili al caldo, farfalla dei gerani, zappa e concime alle rose

FAGIOLI SENSIBILI AL CALDO. Quando le piantine di fagiolo, nano o rampicante, presentano foglie con macchie secche e nere significa che hanno subito uno stress termico causato da sbalzi di temperatura dovuti anche semplicemente a momenti o giornate fredde o piovose cui hanno fatto seguito giorni caldi ed assolati.

Attenzione anche alle annaffiature che se fatte nelle ore calde del giorno provocano disseccamenti ed ingiallimenti fogliari. La sensibilità delle foglie di fagiolo è dovuta al fatto che esse sono ricoperte di una folta peluria e pertanto al verificarsi delle condizioni citate rallentano molto la traspirazione. In questo modo l’acqua dei tessuti verdi si scalda e la vegetazione diventa molto sensibili agli sbalzi di temperatura.

FARFALLA DEI GERANI. Tra i nemici più temibili dei gerani ora in fase di piena fioritura su terrazzi e balconi è da qualche anno un insetto particolarmente devastante. Si tratta della farfalla africana. Le sue larve, riconoscibili per la presenza di due linee rossastre ai lati del corpo, nascono e si sviluppano all’interno dei fusticini delle piante svuotandolo. Quando essa esce all’esterno la pianta è destinata a morte. La larva peraltro continua poi a nutrirsi delle foglie e dei giovani germogli. La forma adulta è una piccola farfallina dalle ali color celeste che frequenta alacremente altri gerani dove depone le uova. L’unico rimedio preventivo è il trattamento con un buon insetticida sistemico. Tagliare e allontanare poi la vegetazione già infestata.

ZAPPA E CONCIME ALLE ROSE. La maggior durata delle fioriture dei rosai è favorita dalla pronta eliminazione dei fiori appassiti e dei boccioli che stentano ad aprirsi, ma soprattutto alla distribuzione al piede delle piante di un concime minerale ad alto titolo di potassio. Utile anche una leggera periodica zappettatura che ha lo scopo di smuovere la terra attorno ai fusti.

Un’altra operazione del periodo è il taglio alla base dei giovani getti che nascono al di sotto del punto di innesto. Queste cacciate, se lasciati in loco, daranno origine a roselline selvatiche simili a quelle di macchia. Danneggiano i rosai poiché asportano molti elementi nutritivi altrimenti destinati alla pianta fiorifera.

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