La meraviglia di diventare grandi

Con la storia di una strana famiglia Alice Rohrwacher conquista il Gran Prix Speciale della Giuria a Cannes

In un punto imprecisato nella campagna tra l'Umbria e la Toscana vive la famiglia di Gelsomina: il padre Wolfgang, la madre Angelica, le sorelle minori Marinella, Luna e Caterina e Cocò, forse una parente, forse un'amica che condivide con loro la fatica di realizzare il sogno di una vita a contatto diretto con la natura. Gelsomina è investita in pieno dal suo ruolo di primogenita: è lei ad affiancare in prima fila il padre nel difficile lavoro dell'apicoltura, attività principale della piccola comunità assieme all'allevamento delle pecore e alla coltivazione della terra.

Gelsomina sta crescendo, giorno dopo giorno si avvicina sempre di più a quella stagione di luci e ombre che è l'adolescenza. Quel piccolo mondo che la costringe a svegliarsi all'alba per lavorare duramente comincia a starle un po' stretto, minacciato da amiche che si concedono svaghi e merendine, da ragazzini che sgommano su motorini rumorosi e dall'improvvisa apparizione della bellissima Milly Catena, la presentatrice di un concorso televisivo intitolato “Il paese delle meraviglie”, che cerca tra campi assolati e antiche rovine gli eredi del glorioso popolo etrusco per incoronarli vincitori.

Nel frattempo arriva nel casale anche Martin, un ragazzino tedesco che viene affidato alla famiglia nell'ambito di un programma di recupero, cercato da Wolfgang come boccata d'ossigeno nelle difficoltà economiche della piccola azienda, costretta suo malgrado ad adeguarsi alle nuove norme che comporteranno onerosi lavori di ristrutturazione. La sua presenza silenziosa contribuirà in modo determinante all'inevitabile cambiamento che sta allontanando Gelsomina dal suo nido. Contro il volere del padre, la ragazzina iscrive la famiglia al concorso…

Dopo l’acclamato esordio di Corpo celeste, Alice Rohrwacher torna dietro alla macchina da presa con una storia dai tratti autobiografici in equilibrio tra realismo e fiaba, e incanta la giuria del Festival di Cannes, che le ha attribuito il Grand Prix speciale.

Le meraviglie, interpretato da una convincente e giovanissima Alexandra Lungu, affiancata da Alba Rohrwacher, che conferma le sue doti di attrice anche nel ruolo defilato della madre, riesce a raccontare il passaggio dall'infanzia all'adolescenza con efficace delicatezza, nonostante il ritmo lento e la tentazione di evocare suggestioni che lasciano nell'aria domande senza risposta.

Accanto al ronzare delle api suonano le note del tormentone di T’appartengo, che a metà degli anni '90 portò alla ribalta Ambra Angiolini e una televisione diventata emblema di un mondo vuoto e finto, ben rappresentato da Monica Bellucci. Ma è il silenzio ad aprire e chiudere il film, e l'immagine di una casa vuota e abbandonata, ma che resiste al tempo, simbolo di una famiglia problematica ma unita, che accompagna Gelsomina e la rende capace di affrontare da sola il primo importante passaggio della sua vita.

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