“Di fronte alla morte di Patrick per ora non ci rimane che gridare a Dio, perché questa è vera preghiera. Non dubitatene”. Lo ha detto don Giulio Viviani, parroco di Mezzocorona, Roveré della Luna e Mezzolombardo, durante i funerali di Patrick Vettori, il 28enne di Mezzocorona morto nella notte tra lunedì e martedì. “Il vostro grido di dolore – ha aggiunto don Giulio – è come quello del condannato a morte crocifisso accanto a Gesù, che cosciente della sua colpa, della sua condanna, della sua fine, dopo aver gridato disperato invoca Gesù e con coraggio, quasi con un sussurro di preghiera, lo chiama per nome: Gesù, ricordati di me quando sarai nel tuo Regno. E la risposta, che in questo momento è la risposta del Signore anche per Patrick è: ‘Oggi sarai con me in Paradiso. Sarai con me in quel luogo bello, pieno d’amore e tenerezza, per sempre'”.
Don Giulio Viviani ha ricordato il messaggio affidato ai social da Marvin Vettori, fratello di Patrick e campione di Mma. “E come scrive in modo dolce e vero il fratello di Patrick, Marvin, si dice che Gesù richiami prematuramente le anime più belle per averle con sé in paradiso. E allora, scrive Marvin, spero che sia così, che tu sia lì, con lui, guardando e vegliando verso di noi, con quella bontà che ti ha sempre contraddistinto. Grazie Marvin di queste tue parole. Che siano di conforto alla mamma Valentina, al papà Claudio e alla zia Maria, Veronica e a tutti gli altri familiari. E al numero enorme di amici”. “Se il suo corpo oggi viene sepolto – ha aggiunto il parroco – non lo sia la sua memoria. La sua vita interrotta, spezzata precocemente sulla terra, rifiorisce nel cielo di Dio. E non ci sarà estranea, ma continua nella comunione di quel Dio che ci ama”.
In questo giovedì 17 aprile siamo dentro la Settimana Santa, ha ricordato ancora don Giulio. “In questo Giovedì Santo, come Gesù nell’orto degli ulivi, che inizia la sua vicenda di passione e morte e risurrezione, anche noi ci troviamo come lui smarriti, disorientati, e ancor più devastati e increduli di fronte a quest’assurda morte inaspettata e violenta, prematura e incredibile“.
“Oggi per noi è come trovarci di fronte ad un ricamo visto alla rovescia, visto dal retro. Fili recisi, fili strappati, annodati, ingarbugliati. Come un disegno incomprensibile, impenetrabile. E non ci capiamo nulla, se non una grande delusione, una lacerante sofferenza. Solo nella luce della fede qui e solo nell’aldilà potremmo capire quali siano la trama e l’ordito di quel disegno misterioso che è la vita di ogni uomo e di ogni donna su questa terra. Solo allora vedremo il ricamo bello e affascinante, capiremo il perché. Potremo ammirare quel disegno meraviglioso, scoprire quel progetto nella sua reale verità, cogliere il significato e il valore di ogni momento di un’esistenza umana che è sempre straordinaria, unica e irripetibile”, ha spiegato don Giulio Viviani.