Autunno caldo

Rubo questa espressione, ormai datata al gergo del mondo del lavoro per applicarla al mondo ecclesiale in questa stagione del 2015 che si presenta appunto come un vero e proprio “autunno caldo”.

Si inizia con la XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella chiesa e nel mondo contemporaneo. Essa si sta per svolgere nella Città del Vaticano sotto la guida di Papa Francesco dal 4 al 25 ottobre 2015. Ci sarà poi il 5° Convegno ecclesiale nazionale della Chiesa Italiana dal tema In Gesù Cristo il Nuovo Umanesimo, che si terrà nelle splendida città di Firenze, dal 9 al 13 novembre 2015. Continua, inoltre, anche l’Anno della Vita Consacrata che terminerà il 2 febbraio 2016 (di questo anno si potrebbe commentare: “E chi l’ha visto?”). Seguirà poi l’Anno Giubilare della Misericordia proposto come una bella e significativa sorpresa da Papa Francesco, ma che ci è chiesto da subito di cominciare a preparare. Tutto questo senza dimenticare avvio dell’anno pastorale (catechesi, ecc.), ottobre missionario con la sua Giornata Mondiale, Madonna del Rosario, e quindi Giornata del Ringraziamento, Festa dei Santi, Ricordo dei Defunti, e ancora Giornata del Seminario, ecc.

Ma a chi tocca pensare a tutto questo? Alla fin fine il crocevia è ancora la parrocchia e l’UP o forse ancora il parroco e quanti si sentono con lui corresponsabili delle attività pastorali. Troppe cose! Quali scegliere, quali ignorare, quali privilegiare? Non è facile trovare le modalità, dire una parola, esprimere una preghiera, tentare un’iniziativa nuova che attiri e coinvolga la gente. Le bacheche della chiesa sono esemplari in questo: spesso intasate da avvisi di tutti i tipi e di tutte le dimensioni.

In particolare la città di Trento, oltre alle tante iniziative sportive, culturali e sociali, che spesso si sovrappongono, forse vede anche troppe iniziative di tipo religioso anche in concorrenza tra loro… Una volta si parlava di pastorale di insieme, poi si è inventata la pastorale integrata. Una progettazione mirata e comune oggi si impone più che mai per dare efficacia e risposta alle vere attese e per non sprecare persone e occasioni preziose.

E già che ci siamo: una cosa che in genere manca alla comunità cristiana è il coraggio della verifica a tutti i livelli dalla Chiesa universale alla diocesi e fino alla parrocchia e all’UP. Abbiamo fatto quella giornata, quella iniziativa, quella serata, quell’incontro: come è andata? cosa abbiamo sbagliato? cosa ha funzionato? Possiamo migliorare ed essere più efficaci? Lo fanno anche le famiglie e le più piccole aziende per semplici e immediati risultati umani. A noi è stato affidato qualcosa di ancora più grande da proporre anche oggi unendo le forze e avendo chiari gli scopi, con una buona mira!

dongi

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