La Dieffenbachia

LA DIEFFENBACHIA. La Dieffenbachia è tra le piante da interno quella più diffusa a livello mondiale. E’ amata perché bella, altamente decorativa grazie alle sue grandi foglie chiazzate di chiaro e perché è facilissima da mantenere e curare. Vive decine di anni e si può rinnovare facilmente. Deve il suo nome al giardiniere del palazzo imperiale di Schonbrunn a Vienna, J.F. Dieffenbach, che per primo la coltivò in quei giardini e poi la diffuse in Europa. Il vaso deve essere capiente in vista del suo sviluppo, riempito di uno strato sul fondo drenante e quindi di terriccio universale misto a torba e sabbia. Ogni 2-3 anni va rinvasata sostituendo il terriccio di superficie con terra nuova facendo attenzione a non danneggiare le radici. Ama substrato umido in estate, ma poca acqua in inverno e sempre fornita dal sottovaso. Per avere fogliame lucido e in salute nebulizzare con acqua non calcarea e concimare con per piante verdi. Poco e spesso. Se il fusto si allunga e perde le foglie basali, reciderlo appena sotto il primo palco e interrare la parte tagliata. Dal tronco rimasto in vaso nasceranno nuovi germogli e la pianta si rifarà come nuova.

BULBOSE A MACCHIA. Il giardino naturale è adatto a chi ha poco tempo ed interessa principalmente le seconde case echi non ama la rigidità geometrica delle aiuole formali classiche . per ottenere un buon risultato infatti conviene dimenticare disegni prestabiliti e affidarsi ad una distribuzione e i bulbi casuale e a macchie, sul prato, sotto la siepe, ai piedi degli alberi o cespugli, nei pressi di aree di sosta o panchine; per la piantagione nei manti erbosi basta piantare sotto la superficie del prato, sollevando le zolle erbose o creare dei fori tenendo conto che l’area potrà essere tosata solo quando le foglie dei bulbi saranno appassite al fine di assicurarsi la fioritura nell’anno successivo. Tra le bulbose usate per questo tipo di coltivazione sono ottimi i bucaneve, da piantare in ombra totale o parziale prima di ottobre; il campanellino che ama zone umide, fredde e ombreggiate, la fritillaria, l’anemone, il muscari, i tulipani botanici, Ma anche mughetti e crocus. Avere cura di piantare questi bulbi in profondità per proteggerli dal freddo e per evitare una rapida disidratazione in estate.

ERNIA DEL CAVOLO. Se i vostri cavoli al momento dello sterramento presentano l’apparato radicale con rigonfiamenti evidenti significa che sono stati colpiti dall’ernia. Si tratta di una patologia provocata da un fungo. esso infatti penetra nella radici che si ingrossano formando piccole masse tumorali. Le piante colpite presentano ingiallimenti e deperimento. La lotta va fatta esclusivamente con la bruciatura della massa vegetale, la lotta preventiva si fa correggendo l’acidità del terreno apportando sostane calcaree. Ma l’avvicendamento della coltura è la pratica migliore. I cavoli non vanno coltivati sullo stesso suolo per più di due anni di seguito, meglio uno solo. Possono ritornarvi dopo 4-5 anni.

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