Chi l’ha detto che sono “cose da maschi”?!

Anne Wilsdorf, Eugenia l’ingegnosa – Sinnos, 2016 – 64 p. – € 8,50 – Età di lettura: da 7 anni

Un librino. Apparentemente una semplice storia da bambini come tante altre. Al primo sguardo questo è ciò che “Eugenia l'ingegnosa” (Sinnos) appare. In realtà, nelle sue 64 pagine a caratteri ad alta leggibilità, questo libretto affronta in maniera sottile due temi non da poco: primo l'importanza della curiosità per il diverso e del desiderio di mettersi in gioco, aprirsi a ciò che non si conosce, per partire alla scoperta di nuovi mondi; secondo il superamento dei luoghi comuni per cui tecnica e costruzioni sono “cose da maschi”.

Eugenia e suo fratello abitano su un’isola da cui sembra non sia mai partito nessuno. In lontananza i due bimbi, però, vedono un’altra isola e si mettono in testa di raggiungerla. In realtà non è la prima volta che qualcuno la vede, anche i loro genitori da piccoli l’hanno avvistata e sognata, ma poi hanno abbandonato l’idea, fino a dimenticarla. Agli adulti quell’isola non interessa, stanno bene nel loro piccolo mondo fatto di certezze.

Eugenia, però, è determinata a raggiungere l'isola costruendo un ponte. Grazie alla sua caparbietà, alle sue idee e a tanti aiuti inaspettati, la bambina, contro ogni previsione degli adulti (essendo una femmina, il papà non le prestava neanche gli attrezzi) supera una dopo l'altra tutte le difficoltà e riesce nel suo scopo.

Interessanti e ben curati disegni accompagnano questa storia in cui i bambini, affascinati dalla possibilità di scoprire un mondo nuovo, si impegnano e raggiungono lo scopo trovando nuovi amici e grande soddisfazione finale per tutti.

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