Il vescovo Lauro agli adolescenti a Roma: “Le relazioni sono belle se sono libere”

Nella chiesa di Sant’Andrea della Valle a pochi passi da piazza Navona la prima tappa romana del Giubileo degli adolescenti. I giovani trentini arrivano alla spicciolata, muoversi oggi a Roma non è semplice, tant’è che il primo momento con il passaggio della Porta Santa nella chiesa di San Pietro non ha potuto svolgersi per l’afflusso imponente di persone giunte a dare l’ultimo saluto a papa Francesco.

A Roma è un susseguirsi di sirene e auto che sfrecciano ad alta velocità: portano i grandi della terra che domani saranno in San Pietro per il funerale di papa Bergoglio.

Nella chiesa di Sant’Andrea della Valle è don Mattia Vanzo ad accogliere i giovani trentini con le loro magliette rosse, azzurre, blu, verdi e lo zaino del pellegrino sulle spalle.

Don Mattia si richiama alle riflessioni portate dai giovani nella tappa di Loppiano e poi nel viaggio in pullman verso Roma: “Siamo pellegrini in ricerca e siamo qui per attraversare la Porta Santa del Giubileo. Lo faremo domani nella Basilica di San Paolo fuori le mura, ma la porta è Gesù”.

Lo sottolinea anche la breve lettura del Vangelo di Giovanni: “Io sono la porta”.

È il vescovo Lauro poi ad approfondire la riflessione dopo aver elogiato l’adattabilità dei giovani convenuti che hanno saputo far buon viso al cambio di programma inatteso.

Richiamandosi alle riflessioni svolte durante il viaggio in pullman, don Lauro sottolinea alcune espressioni che più l’hanno colpito. “Vi abbiamo chiesto perché siete qui e mi aspettavo che diceste: l’ho letto su WhatsApp… invece tantissimi avete risposto che siete qui al Giubileo per il passaparola, siete qui perché ve lo hanno suggerito le vostre relazioni. Sono relazioni che non tradiscono e che suggeriscono la voglia di avere gli altri attorno. È positivo questo voler incontrare gli altri anche se a volte c’è paura ad aprirsi”.

Poi una sottolineatura anche sull’altra domanda che ha sollecitato i giovani trentini: “Che porta sei?”. È una domanda, ha detto don Lauro, “che avete fatto anche a me e mi ha provocato. A volte sono una porta blindata,altre volte una porta scorrevole che un po’ si apre e u


n po’ si chiude, altre volte ancora una porta aperta. Siamo un po’ tutte queste porte, ma al Dio di Gesù questo non importa. La cosa bella è che non è venuto per quelli sani ma per quelli acciaccati. Gesù ci lascia liberi. È una porta super aperta. E le relazioni sono belle se puoi entrare e uscire, altrimenti sono relazioni tossiche”.

E ha concluso dicendo ai giovani: ” Vi consegno la porta che è Gesù, cercate nel Vangelo e vedrete che lui è solo relazioni che lasciano liberi”, rivolgendo prima della benedizione conclusiva un pensiero a don Mauro Leonardelli “che – ha detto – in tutti questi giorni ho visitato quotidianamente nel suo letto di ospedale”.

Dopo il canto conclusivo, i vari gruppi si sono poi divisi per rientrare alla fiera di Roma dove sono ospitati per la notte.

Domani qualche gruppo proverà a raggiungere la Basilica di San Pietro per il funerale di papa Francesco, mentre nel pomeriggio nella Basilica di San Paolo fuori le mura i giovani trentini troveranno i loro coetanei del Triveneto per una celebrazione giubilare.

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