Mallo annerito

MALLO ANNERITO. Se il mallo delle vostre noci diventa nero, rimane duro e non si stacca da frutto e la polpa oltre che immatura spesso è secca o marcia significa che sono state colpite dalla mosca o dalla batteriosi. La mosca depone le sue uova a gruppetti sul mallo nel periodo giugno-settembre. le larve che ne nascono scavano e si nutrono a spese del mallo causando il disfacimento e l’annerimento dei suoi tessuti verdi. Il liquido che si forma può penetrare all’interno delle noci causando il deterioramento del gheriglio. Per il suo contenimento è necessario trattare le piante con insetticidi specifici ed usare contemporaneamente esche attrattive o bottiglie trappola la cui efficacia tuttavia è quasi sempre incompleta. La batteri osi determina invece sul mallo delle tacche oleose che poi formano ampie macchie nere con essudato batterico lattiginoso. La lotta si attua irrorando le piante ed i frutti con prodotti a base di rame, ossicloruri o poltiglia bordolese in autunno e a primavera presto.

COME ACIDIFICARE IL TERRENO. “Come abbassare il pH del terreno da destinare alla coltivazione di piante acidofile?”.

La prima risposta al nostro lettore è quella di arricchire il suolo di sostanza organica per alleggerirlo e favorire la sua ossigenazione e il deflusso dell’acqua. Per abbassare il pH invece si possono usare correttivi acidificante di origine chimica come solfato o chelati di ferro che però hanno spesso un effetto temporaneo. meglio quindi distribuire del solfato ammonico o del sangue di bue. Quest’ultimo è utile anche per combattere assai efficacemente la clorosi ferrica, vale adire l’ingiallimento fogliare internervale, tipica malattia che colpisce con predilezione le ornamentali acidofile (ortensie, camelie, rododendri). Un correttivo acidificante ottimo è anche rappresentato dallo zolfo in polvere distribuito e leggermente interrato in autunno alla base dei cespi. Tutti i prodotti consigliati sono disponibili presso i garden center anche in confezioni uso giardino.

CONIFERE NANE. Le conifere nane (Chamecyparis, Junniperus) sono piante che tollerano qualsiasi tipo di esposizione, purché luminosa, anche non necessariamente al sole diretto. Alcune prediligono climi freddi in inverno e freschi d’estate come la thuja: risultano pertanto ottimali per i giardini di montagna. L’junniperus invece tollera sia il freddo invernale che il caldo estivo, in particolare le specie a fogliame verde op dorato. In ogni caso preferire per avere piante rigogliose e belle suoli drenati e freschi, a pH neutro o leggermente acido. Sopportano poi bene la siccità e una volta attecchite non abbisognano di cure specifiche. Sono piante molto longeve. Essendo piante ad accrescimento lento non hanno bisogno di interventi fertilizzanti. Solo quelle coltivate in vaso richiedono la sostituzione periodica dei primi strati di terreno e potature leggere di contenimento o sagomatura.

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