Al Castello di Pergine dal 25 maggio al 5 novembre sarà possibile visitare la mostra “SPAZIOTEMPO” di Francesco Panceri

Domenica 25 maggio alle 15.00 sarà ufficialmente inaugurata la 32esima edizione della mostra annuale di scultura monumentale a Castel Pergine, organizzata da Fondazione CastelPergine ETS. L’esposizione rimarrà visitabile fino al 5 novembre tutti i giorni dalle 10 alle 14.30 e dalle 16 alle 19. L’ingresso è gratuito.

Per l’anno 2025 è stato invitato il noto artista cremasco Francesco Panceri, che ha portato un progetto realizzato appositamente per l’occasione. Intitolata SPAZIOTEMPO, la mostra propone al pubblico un emozionante viaggio nel mondo dell’infinito attraverso il dialogo tra la materia e il vuoto. L’artista indaga la correlazione tra spazio e tempo, tra passato e presente, tra materia e vuoto, utilizzando il linguaggio evocativo delle forme monumentali geometriche astratte in ferro e in pietra trentina.

L’obiettivo della Fondazione CastelPergine ETS e della curatrice della mostra, la critica d’arte Dora Bulart, è quello di creare una manifestazione di alto livello artistico internazionale. Si vuole dare visibilità al talento dell’artista e al suo intervento armonioso con il contesto rappresentato dalla storia culturale trentina, dall’impattante struttura medievale e dal paesaggio, seguendo le tendenze della scultura contemporanea mondiale. Il progetto, impegnativo date le sue grandi dimensioni, cerca di dare risalto alla bellezza della scultura contemporanea italiana e al suo messaggio profondo dedicato ad un pensiero elevato senza spazio e senza tempo, quello dell’armonia.

Quindici le opere scultoree in ferro e granito trentino lungo il percorso, per lo più di grandi dimensioni, realizzate appositamente per la mostra e collocate all’esterno nel parco del castello. Queste sono accompagnate da quindici opere pittoriche e installazioni collocate all’interno del castello in quattro sale, ciascuna concepita in modo diverso.

L’opera più grande in mostra è “Geometrico ribelle”, una scultura in acciaio corten di sei metri posta sulla torre principale del castello, simbolo di tensione, resistenza e connessione. Rappresenta una riflessione sulla coesistenza tra forza e incertezza, permanenza e trasformazione. L’altra grande opera, “Porta delle stelle”, di quattro metri di lato, posta di fronte alla facciata dello storico edificio, si configura come un punto di osservazione privilegiato che invita il visitatore a riflettere sul tempo, sullo spazio e sull’invisibile. Panceri ha creato un portale simbolico verso l’infinito che trasforma la volta celeste in uno spazio sacro e luogo di conoscenza, tra il paesaggio terreno e il mistero del cosmo, offrendo un’esperienza estetica e contemplativa che richiama il desiderio primordiale dell’uomo di guardare oltre, verso le stelle.

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