Il quiz a domicilio

Un piccolo viaggio nella quotidianità italiana nel game show condotto da Costantino della Gherardesca

Non c'è studio, non c'è pubblico, non c'è nemmeno il famigerato pulsante: Apri e vinci, dal 7 gennaio nel palinsesto pomeridiano di RaiDue, è un quiz a domicilio. Costantino della Gherardesca, impeccabilmente di nero vestito, girovaga per la penisola lanciando domande di cultura generale e, in caso di risposta esatta, regala un apribottiglie che richiama il titolo della trasmissione. Suona poi ad un campanello, proponendo a chi risponde al citofono una domanda che vale cinquanta euro. Se la risposta è corretta, varca la soglia, sale le scale e il game show prosegue nell'appartamento.

Ogni puntata vede protagoniste due famiglie, alle prese con una serie di nove domande. Se si arriva in fondo con un solo errore, e con la possibilità per una risposta di farsi aiutare da un vicino, si può scegliere se incassare il monte premi guadagnato o tentare la fortuna con la domanda finale per vincere il porcellino da 2.500 euro.

Posizionato tra l'intrattenimento di Detto fatto e il telefilm di metà pomeriggio, Apri e vinci ha, nella semplicità del format, due punti di forza: la personalità istrionica del conduttore, capace di tenere con il fiato sospeso concorrenti e spettatori con una studiata espressione del viso, e la freschezza dei concorrenti. Genitori, figli, coinquilini e parenti riuniti per l’occasione tradiscono un casting precedente ma, giocando in casa, mantengono una spontaneità che risalta ancor di più nei bambini. L’orario di programmazione principale dal lunedì al venerdì (la domenica si sposta prima del tg della sera) sembra penalizzare un prodotto ritagliato per il preserale.

La critica ha parlato di risvolto sociologico del programma, che mostrerebbe le diversità tra le varie zone geografiche del paese. In realtà lo spettatore non sa dove Costantino si trova, anche se lo si può intuire dalle riprese in esterna e dalla parlata dei concorrenti.

Il programma sottolinea invece la varietà delle famiglie incontrate, intese come piccole comunità di persone che condividono la loro quotidianità. Accanto al tradizionale nucleo papà, mamma e due figli, ci sono conviventi che ospitano i suoceri, studenti e lavoratori che condividono l’appartamento, genitori single, fratelli e sorelle. Non conosciamo le loro storie e in fondo poco importa. Ognuno di noi potrebbe essere il vicino interpellato per l’aiuto nella risposta. La loro voglia di mettersi in gioco, la loro preparazione e le loro debolezze ci regalano mezz’ora di sorrisi, immortalati nell’immancabile selfie finale.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina