Papa Leone XIV: “Costruiamo una Chiesa missionaria, fondata sull’amore di Dio”

Foto AFP/SIR

“Fratelli, sorelle, questa è l’ora dell’amore!”. Sono state le parole conclusive dell’omelia di papa Leone XIV per la Messa di inizio del suo ministero petrino, celebrata in piazza San Pietro. “La carità di Dio che ci rende fratelli tra di noi è il cuore del Vangelo e, con il mio predecessore Leone XIII, oggi possiamo chiederci: se questo criterio ‘prevalesse nel mondo, non cesserebbe subito ogni dissidio e non tornerebbe forse la pace?”, ha detto il Papa, citando la Rerum Novarum. “Con la luce e la forza dello Spirito Santo, costruiamo una Chiesa fondata sull’amore di Dio e segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia interrogare dalla storia e che diventa lievito di concordia per l’umanità”.

“VENGO COME FRATELLO CHE VUOLE FARSI SERVO”

“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”, ha detto Leone XIV, che all’inizio dell’omelia ha citato la frase di Sant’Agostino “Ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te”.

“VOGLIAMO ESSERE UN PICCOLO LIEVITO DI COMUNIONE”

“In questo nostro tempo, vediamo ancora troppa discordia, troppe ferite causate dall’odio, dalla violenza, dai pregiudizi, dalla paura del diverso, da un paradigma economico che sfrutta le risorse della Terra ed emargina i più poveri”, ha denunciato il Papa: “E noi vogliamo essere, dentro questa pasta, un piccolo lievito di unità, di comunione, di fraternità. Noi vogliamo dire al mondo, con umiltà e con gioia: guardate a Cristo! Avvicinatevi a Lui! Accogliete la sua Parola che illumina e consola! Ascoltate la sua proposta di amore per diventare la sua unica famiglia: nell’unico Cristo siamo uno”. “E questa è la strada da percorrere insieme, tra di noi ma anche con le Chiese cristiane sorelle, con coloro che percorrono altri cammini religiosi, con chi coltiva l’inquietudine della ricerca di Dio, con tutte le donne e gli uomini di buona volontà, per costruire un mondo nuovo in cui regni la pace”, ha spiegato il Pontefice, delineando il programma del pontificato. “Questo è lo spirito missionario che deve animarci, senza chiuderci nel nostro piccolo gruppo né sentirci superiori al mondo; siamo chiamati a offrire a tutti l’amore di Dio, perché si realizzi quell’unità che non annulla le differenze, ma valorizza la storia personale di ciascuno e la cultura sociale e religiosa di ogni popolo”.

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