Sogni di mezza estate

L'estate è una stagione propizia per sognare. Le vacanze al mare o ai monti che siano, rappresentano uno stimolo per l'attività onirica, anche ad occhi aperti. Non mancano i colpi di sole, ossia azioni inconsulte, prive di una spiegazione logica che si addebitano a fenomeni naturali quali la calura estiva.

In queste giornate con la colonnina del mercurio sempre oltre la media stagionale, tre sogni si sono tradotti in realtà a livello globale e tutti hanno quale punto di riferimento Papa Francesco. Confortano le sue parole pronunciate alla prima udienza generale dopo la breve sospensione estiva nell'Aula Paolo VI, mercoledì 5 agosto su quelle che ha definito “famiglie ferite”, “sul come – ha affermato – prenderci cura di coloro, che, in seguito all'irreversibile fallimento del loro matrimonio, hanno intrapreso una nuova unione”.

“Persone che non sono affatto scomunicate” – ha dichiarato, alzando il tono della voce sulle parole ripetute una seconda volta: “non sono scomunicate! E “non vanno assolutamente trattate come tali” in quanto “fanno sempre parte della Chiesa”. E' l'anticipazione della risposta ad uno dei temi cardine del Sinodo autunnale dei vescovi sulla famiglia, ma è anche un'indicazione di rotta per le comunità cristiane chiamate a nuove responsabilità, senza attendere il pronunciamento sinodale. “La Chiesa sa bene – ha osservato – che una tale situazione contraddice il sacramento cristiano”. Tuttavia il “suo sguardo di maestra attinge sempre da un cuore di madre; un cuore che, animato dallo Spirito Santo, cerca sempre il bene e la salvezza delle persone”. Da questo presupposto per Francesco nasce il “dovere” “per amore della verità”, di “ben discernere le situazioni” ad esempio tra chi ha subito la separazione rispetto a chi l'ha provocata. Il Papa invita, tuttavia, a guardare a questi nuovi legami “con gli occhi dei piccoli – e i piccoli guardano – con gli occhi dei bambini” il cui numero “è davvero grande”, onde cogliere “l'urgenza” di sviluppare nelle comunità cristiane “un'accoglienza reale” verso le persone che vivono tali situazioni.

“Per questo – raccomanda – è importante che lo stile della comunità, il suo linguaggio, i suoi atteggiamenti, siano sempre attenti alle persone, a partire dai piccoli”, perché sono quelli che soffrono di più. Del resto, – è la domanda che Bergoglio pone a tutti i cristiani – “come potremmo raccomandare a questi genitori di fare di tutto per educare i figli alla vita cristiana, dando loro l'esempio di una vita convinta e praticata, se li tenessimo a distanza dalla vita della comunità, come se fossero scomunicati?”, condizione negata da Francesco in maniera perentoria con il richiamo all'”approfondimento” del tema dei suoi predecessori e ad una Chiesa che “non è stata né insensibile, né pigra”. C'è di che riflettere nelle famiglie unite o “ferite” e nelle comunità cristiane. L'estate è una stagione favorevole anche per questo. L'enciclica “Laudato si'” ha consentito l'avverarsi di un altro sogno, la presa di coscienza del presidente Usa Barak Obama di regole nuove per la riduzione delle emissioni nocive e per l'ambiente. Presentando, nei giorni scorsi il “Clean Power Plan”, Obama ha citato l'enciclica di Papa Francesco, un testo – ha dichiarato l'inquilino della Casa Bianca – che sottolinea come “combattere il cambiamento climatico sia un obbligo morale”. Gli Stati Uniti intendono eliminare entro il 2030 il 32 per cento delle emissioni di anidride carbonica, rispetto ai livelli del 2005. Il “Clean Power Plan” ha già ricevuto pesanti critiche, soprattutto dai repubblicani e dalle multinazionali del carbone. Soddisfazione è stata invece espressa dai vescovi degli Stati Uniti che hanno parlato di importante passo avanti per proteggere la salute delle persone, specialmente di bambini, anziani, poveri e comunità vulnerabili, dall'inquinamento nocivo e dagli effetti dei cambiamenti climatici. Il piano Obama è stato accolto con entusiasmo anche da Hillary Clinton, tra i principali candidati nella corsa alla nomination democratica. Reazione positiva pure dall'Unione europea”. Infine l'Onu ha annunciato la propria agenda in materia di sviluppo e di ambiente da qui al 2030 che sarà formalmente adottata dai leader mondiali il prossimo settembre, durante l'assemblea dei capi di Stato e di Governo, appena approvata dai 193 Paesi membri, molti dei quali si sono pronunciati a favore dell'enciclica.

Il segretario generale, Ban Ki-moong ha definito il nuovo piano “l'agenda della gente” che si propone di sradicare la fame, assicurare l'accesso all'acqua, contrastare le discriminazioni verso le donne, garantire scuole e cure per tutti, salvaguardare l'ambiente”. Si tratta di indubbi passi in avanti verso uno sviluppo sostenibile del sistema globale.

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